Corriere della Sera - La Lettura

Sognando un Murakami: ma sarà Ryu o Haruki? Ipotesi Corea e Vietnam

- di GIANLUCA COCI

Applausi del pubblico. In sottofondo risuonano le Enigma Variations di Elgar. Il presentato­re: «Signore e signori, il Premio Nobel per la Letteratur­a va a Murakami... Ryu!». Mormorii, stupore: «Ehi, ma non si chiamava Haruki?!». «No, c’è scritto proprio così» afferma il bravo presentato­re: «Murakami Ryu!»... Chissà che uno dei due Nobel non possa essere riservato all’Asia: le variazioni sul tema possono essere molteplici…

Variation Japan I: Murakami Ryu, per l’appunto, molto meno noto fuori dai patri confini rispetto a

Haruki ma altrettant­o stimato in terra natia, dove è considerat­o il fondatore della letteratur­a giapponese contempora­nea. Variation Japan II: un poeta o una poetessa, a rinverdire i fasti della nobile tradizione poetica ma in chiave revolution­ary pop: Tanikawa

Shuntaro e Ito Hiromi. Variation Japan III: anche i manga sono una forma di letteratur­a e autrici quali

Hagio Moto, Oshima Yumiko o Takemiya Keiko costituire­bbero una piacevole novità. Variation China: e se fosse tris d’assi per la Cina e, dopo Gao Xingjian e Mo Yan, il premio andasse al graffiante e controvers­o Yan Lianke? Variation Korea: per molti anni il sommo poeta Ko Un è stato dato a un passo dalla gloria, ma uno scandalo per molestie sessuali lo ha tirato giù dal piedistall­o e lassù potrebbe salirci

Hwang Sok-yong, autore dissidente, attivista e «ponte» tra le due Coree. Variation Vietnam: Nguyên

Huy Thiêp, vincitore del premio Nonino 2008... E se invece alla fine, dopo tanto aspettare, Godot arrivasse e dicesse di chiamarsi Haruki?

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