Corriere della Sera - La Lettura
I COLONI D’AMERICA IN CERCA DI UN CAPO
Il 4 luglio 1776 nacquero gli Stati Uniti d’America e in una sorta di regicidio simbolico a New York la statua in piombo del monarca inglese Giorgio III venne abbattuta per farne pallottole. Era nata una Repubblica; ma non era chiaro come dovesse essere e la Dichiarazione di indipendenza non istituì né un legislativo, né un esecutivo, né un capo di Stato. Gli americani combatterono la guerra rivoluzionaria guidati da un Congresso continentale senza poteri legislativi autonomi, poco più di un’assemblea diplomatica dei tredici Stati, il cui presidente svolgeva funzioni di rappresentanza nazionale. Una Repubblica, una comunità di cittadini, non poteva avere un capo di Stato con poteri autonomi, monarchici.
L’odio per ogni potere centrale era il cuore della rivoluzione e le cose non mutarono fino al 1787, quando si riunì a Filadelfia l’Assemblea costituzionale. Anche qui il dibattito sul capo di Stato fu difficile. Ne uscì la figura del presidente degli Stati Uniti il quale, tuttavia, era solo capo dell’esecutivo che a sua volta aveva il solo compito di eseguire le leggi. Quanto al nome, presidente, dava l’idea di un cittadino chiamato a sovrintendere, non a governare il Paese. Il cuore dello Stato era il legislativo, espressione della sovranità popolare, e i poteri del presidente erano limitati da quelli del legislativo tranne che per il comando delle forze armate dove occorreva una guida certa. Il presidente doveva essere una figura super partes, una guida morale repubblicana come George Washington.
Quasi subito, tuttavia, esso prese connotati politici anche se fino a fine Ottocento i candidati alla presidenza non facevano campagna elettorale in prima persona, per non apparire partigiani. Nella Costituzione il presidente era una figura ambivalente, al tempo stesso capo dello Stato e capo dell’esecutivo, però senza poteri «regi». Sostituire un re non era cosa facile e solo la storia ha fatto del presidente il cuore dello Stato e degli Stati Uniti una Repubblica presidenziale.