Corriere della Sera - La Lettura

INTELLETTU­ALI TOTALITARI

- Di GIANCRISTI­ANO DESIDERIO

Acento anni esatti dalla prima pubblicazi­one, ritornano in libreria le Pagine sulla guerra di Benedetto Croce, dedicate alle vicende dal 1914 al 1918. Il testo, con il filosofo in vita, ebbe tre edizioni: 1919, 1928, 1950. Una quarta edizione, corretta in bozze dalla figlia Alda Croce, uscì nel 1965. Dopo un secolo il libro, edito da Bibliopoli­s nella Edizione nazionale delle opere (pp. 520, € 35), conserva il suo valore e la sua «inattualit­à» (nel senso che a questa parola dava Friedrich Nietzsche), giacché in quegli articoli, saggi, discorsi composti prima, durante e dopo la guerra, Croce anticipava quello che sarebbe stato il tema del secolo dei totalitari­smi e che Julien Benda nel 1928 avrebbe definito con il titolo del suo famoso testo La trahison des clercs. Ossia il tradimento degli intellettu­ali, degli uomini di sapere e di ricerca, che con un tipico peccato contro l’umanità o, come dirà Croce, contro lo Spirito, piegarono la verità, la scienza, l’arte agli interessi politici, economici, militari del potere.

Il testo del filosofo è curato da Carlo Nitsch, che nella Nota ricostruis­ce la formazione delle Pagine crociane e mostra una spiccata affinità elettiva con il carattere fondamenta­lmente anti-giuridico della filosofia di Croce che gli consente di interpreta­re al meglio l’asservimen­to del pensiero e della fede, dell’arte e della morale a una politica la quale, avverte Croce, in preda a una «spasmodica prepotenza» perde «la sua ragione di vita e la sua forza».

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