Corriere della Sera - La Lettura

I collezioni­sti di Brema che amavano i francesi

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Non è solo una corposa trasferta di capolavori, è anche il racconto di grande passione «civica» per l’arte moderna. Fino al 16 febbraio, centotrent­a opere della Kunsthalle di Brema (le cui collezioni sono chiuse fino a maggio) sono in mostra al Guggenheim di Bilbao (guggenheim-bilbao.eus). È una carrellata favolosa, che spazia dai Nazareni a Delacroix (compresi i romantici paesaggi di Friedrich e Carus), da Monet e Cézanne (sotto: Villaggio fra gli alberi, 1898 circa) a van Gogh, dal gruppo di Worpswede a Die Brücke, fino a Beckmann e Picasso. Una singolare collezione di arte allora contempora­nea, messa insieme, dal 1823, prima da un gruppo di appassiona­ti, poi affidata a uno storico come Gustav Pauli. Per coltivare «il senso del bello» dei cittadini. Era per lo più arte francese e la Francia era nemica. Quando Pauli acquistò il Campo con papaveri (1889) di van Gogh, i «difensori» dell’arte nazionale tedesca si scatenaron­o. Ma a Brema andarono avanti imperterri­ti: un po’ come i loro famosi Musicanti... (gian mario benzing)

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