Corriere della Sera - La Lettura
La nuova fotografia attraverso gli smartphone
Innovazione, talenti giovani e ruolo della fotografia (anche) attraverso la memoria storica: il 7 novembre apre il Paris Photo. Il Grand Palais (Avenue Winston Churchill, Parigi) farà posto a circa 200 autori e 213 espositori provenienti da 31 Paesi (a sinistra: Hans Feurer, Antidote, Parigi, 2013, 180 x 120 cm, © Hans Feurer/courtesy of Camera Work). Tra i premi in programma, il Next Image di Huawei lanciato nel 2017, rivolto agli utenti di tutto il mondo, che punta a ridefinire l’espressione della cultura visiva attraverso smartphone più potenti. Occhi puntati su Cham di Nicola Lo Calzo, un lavoro intrapreso nel 2010 per documentare la memoria e la persistenza della schiavitù coloniale, e su Calais di Bruno Serralongue, che esplora le diverse funzioni e ruoli dell’immagine, e che sarà in esposizione fino al 24 febbraio 2020 anche al Centre PompidouMuseo nazionale di Fotografia, diffondendo così nella città il programma di mostre esclusive. Sostegno rafforzato ai giovani talenti e agli emergenti. Sono quattro gli studenti provenienti da scuole europee in mostra alla Gare du Nord fino al 20 novembre; quattordici sono i promettenti autori esposti al Grand Palais, tra cui Elsa Leydier (vincitrice del Premio Maison Ruinart) che manipola immagini di foreste con alterazioni digitali. La 23° edizione della fiera (chiude domenica 10), diretta da Florence Bourgeois con la direzione artistica di Christoph Wiesner, promette come sempre la più ampia visuale sul mondo della fotografia.