Corriere della Sera - La Lettura
La «Natività» del Bel Martino
Sul valore della riproduzione delle opere d’arte, si è scritto e discusso tanto. Allontanandoci dal concetto del moderno «multiplo d’autore», nella vendita di Christie’s in programma a Londra il prossimo 10 dicembre, troviamo una riproduzione davvero speciale. La vendita londinese mette infatti all’asta una stampa della celebre Natività di Martin Schongauer (1448 circa-1491, a fianco), conosciuto in Italia anche con il nome di Bel Martino, probabilmente il più grande incisore del Rinascimento tedesco. Grazie alle sue lastre di rame, stampate e riprodotte, le sue stampe hanno ispirato e influenzato pittori fiamminghi, tedeschi e francesi. Alta poco più di un palmo (259 per 170 millimetri), incisa attorno al 1471, con margini quasi a filo, la stampa parte da una quotazione base di 10-15 mila sterline, una cifra significativa ma in linea con altre aggiudicazioni di simile qualità. L’importanza di questa Natività consiste proprio nella larghissima diffusione che questa stampa del Bel Martino ha avuto, diventando un modello fondamentale per tutta l’iconografia dell’epoca. Con evidente tributo a Rogier van der
Weyden, Jan van Eyck e Hans Memling, pittori di cui aveva potuto studiare le opere nel corso di viaggi in Alsazia e nelle Fiandre, Martin Schongauer propone l’episodio ambientandolo nelle rovine del Tempio di Salomone, in cui un modesto san Giuseppe osa appena illuminare con una lanterna il gesto deferente della Vergine che guarda il Bambino nudo (quasi avesse appena partorito), adagiato proprio sul suo manto. In alto, gli esili ed eleganti Angeli giubilano, mentre i pastori, niente affatto timorosi, cercano addirittura di entrare al cospetto della Sacra Famiglia, offrendo un’immagine non solo carica di serenità e ma anche di umanità.