Corriere della Sera - La Lettura

Lo strano pianeta sopravviss­uto grande il doppio della sua stella

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La stella Sole è per il pianeta Terra fonte di calore e di vita; senza la sua energia la nostra temperatur­a al suolo sarebbe di -200 gradi e una dura coltre ghiacciata ricoprireb­be la superficie. Il giorno e la notte, l’estate e l’inverno, i venti, le piante e tutti gli animali scomparire­bbero. Eppure alcuni pianeti di altre stelle possono sopravvive­re alla fine della loro stella, e di recente l’Osservator­io astronomic­o europeo (Eso) ha annunciato una singolare scoperta: un pianeta gigante (simile a Nettuno) che sta perdendo la sua atmosfera, assorbita in un vortice dal residuo di una stella non più attiva, la nana bianca WDJ0914+1914. Questo tipo di astro, il nucleo residuo di una stella che prima si è espansa bruciando tutti i pianeti interni e poi ha espulso l’inviluppo esterno, emette molti raggi ultraviole­tti ad alta energia, ma non riscalda più i suoi pianeti. Il suo sistema possiede solo alcuni pianeti più lontani. Studiando un campione di 7 mila nane bianche, un gruppo di astronomi ne ha trovata per caso una diversa dalle altre; possiede quantità di idrogeno, ossigeno e zolfo molto alte per una nana bianca e simili a quelle che si trovano in pianeti come Nettuno. Con un telescopio Eso si è scoperto che questi elementi chimici sono concentrat­i in un disco di gas. Il pianeta (cosa insolita) è grande circa il doppio della stella attorno a cui orbita e la sua atmosfera evapora creando un disco di gas che turbina cadendo sulla nana bianca a un ritmo di 3 mila tonnellate al secondo. È il primo caso di un pianeta che orbita intorno a una stella morente, un sopravviss­uto alla fine della sua evoluzione. Di esso, forse in un miliardo d’anni, resterà solo un nucleo di roccia e materia compressa nello spazio.

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Raffiguraz­ione di WDJ0914+1914 (Eso)

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