Corriere della Sera - La Lettura
Le donne di una nuova religione
Una giovane italiana ha intrapreso il percorso che la porterà a essere la prima rabbina nel nostro Paese; la Tavola Valdese ha eletto moderatrice, per la prima volta, una laica; dal sinodo sull’Amazzonia si sono levate voci sulla leadership femminile; il sindaco di Tunisi, Souad Abderrahim, prima donna alla guida di una capitale araba, è protagonista di una campagna riformista. Alla vigilia di Natale «la Lettura» ha chiesto a quattro donne
— la futura rabbina, milanese; una pastora valdese, romana; una murshida islamica, trentina; una consacrata cattolica, anche lei milanese — di confrontarsi sui rapporti tra fede e società
Nelle settimane in cui l’antisemitismo dei laburisti ha scosso la campagna elettorale britannica, in cui un accademico italiano ha evocato positivamente Hitler, Miriam Camerini ha annunciato di avere intrapreso il percorso che la porterà a essere la prima rabbina italiana. Il sindaco di Tunisi Souad Abderrahim, prima donna alla guida di una capitale araba, membro del movimento islamico Ennahda, è intanto protagonista di una storica campagna riformista. Nei mesi passati, al Sinodo sull’Amazzonia si sono levate voci d’inedito vigore affinché la leadership femminile venga promossa nella Chiesa cattolica. E in agosto, per la prima volta nella storia, il Sinodo valdese ha eletto moderatrice, dopo una pastora, una diacona. Nei modi più diversi, donne leader stanno reinventando le religioni. Insieme alla futura rabbina Miriam Camerini, 36 anni, milanese nata a Gerusalemme, «la Lettura» ha invitato in redazione la pastora valdese di Milano Daniela Di Carlo, 59 anni, romana, la consacrata cattolica Gloria Mari, 57 anni, milanese nata in Honduras, e la murshida, guida spirituale musulmana, Nibras Breigheche, 43 anni, trentina, nata in Italia da genitori di origine siriana. È sul tavolo il ruolo delle donne nel forgiare il futuro delle religioni.
Miriam Camerini, è colpa sua se siamo qui, è lei che...
DANIELA DI CARLO — ... ci ha chiamate in causa. MIRIAM CAMERINI — Non è come è stato detto, è un po’ diverso. Chiariamo allora.
MIRIAM CAMERINI — Sono cresciuta in una famiglia di ebrei italiani osservanti dei precetti... insomma ebrei religiosi. Ho frequentato la scuola ebraica della comunità di Milano, poi dopo l’università sono andata in Israele a specializzarmi in Bibbia e letteratura rabbinica. In una scuola per uomini e donne, tra il 2007 e il 2010. Da lì, il salto verso gli studi rabbinici.
MIRIAM CAMERINI — No. Sono tornata in Italia. E ho ripreso la vita di prima. Ho studiato regia, ho iniziato a