Corriere della Sera - La Lettura

Le donne di una nuova religione

- Conversazi­one tra NIBRAS BREIGHECHE, MIRIAM CAMERINI, DANIELA DI CARLO e GLORIA MARI a cura di MARCO VENTURA

Una giovane italiana ha intrapreso il percorso che la porterà a essere la prima rabbina nel nostro Paese; la Tavola Valdese ha eletto moderatric­e, per la prima volta, una laica; dal sinodo sull’Amazzonia si sono levate voci sulla leadership femminile; il sindaco di Tunisi, Souad Abderrahim, prima donna alla guida di una capitale araba, è protagonis­ta di una campagna riformista. Alla vigilia di Natale «la Lettura» ha chiesto a quattro donne

— la futura rabbina, milanese; una pastora valdese, romana; una murshida islamica, trentina; una consacrata cattolica, anche lei milanese — di confrontar­si sui rapporti tra fede e società

Nelle settimane in cui l’antisemiti­smo dei laburisti ha scosso la campagna elettorale britannica, in cui un accademico italiano ha evocato positivame­nte Hitler, Miriam Camerini ha annunciato di avere intrapreso il percorso che la porterà a essere la prima rabbina italiana. Il sindaco di Tunisi Souad Abderrahim, prima donna alla guida di una capitale araba, membro del movimento islamico Ennahda, è intanto protagonis­ta di una storica campagna riformista. Nei mesi passati, al Sinodo sull’Amazzonia si sono levate voci d’inedito vigore affinché la leadership femminile venga promossa nella Chiesa cattolica. E in agosto, per la prima volta nella storia, il Sinodo valdese ha eletto moderatric­e, dopo una pastora, una diacona. Nei modi più diversi, donne leader stanno reinventan­do le religioni. Insieme alla futura rabbina Miriam Camerini, 36 anni, milanese nata a Gerusalemm­e, «la Lettura» ha invitato in redazione la pastora valdese di Milano Daniela Di Carlo, 59 anni, romana, la consacrata cattolica Gloria Mari, 57 anni, milanese nata in Honduras, e la murshida, guida spirituale musulmana, Nibras Breigheche, 43 anni, trentina, nata in Italia da genitori di origine siriana. È sul tavolo il ruolo delle donne nel forgiare il futuro delle religioni.

Miriam Camerini, è colpa sua se siamo qui, è lei che...

DANIELA DI CARLO — ... ci ha chiamate in causa. MIRIAM CAMERINI — Non è come è stato detto, è un po’ diverso. Chiariamo allora.

MIRIAM CAMERINI — Sono cresciuta in una famiglia di ebrei italiani osservanti dei precetti... insomma ebrei religiosi. Ho frequentat­o la scuola ebraica della comunità di Milano, poi dopo l’università sono andata in Israele a specializz­armi in Bibbia e letteratur­a rabbinica. In una scuola per uomini e donne, tra il 2007 e il 2010. Da lì, il salto verso gli studi rabbinici.

MIRIAM CAMERINI — No. Sono tornata in Italia. E ho ripreso la vita di prima. Ho studiato regia, ho iniziato a

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 ??  ?? Due momenti della conversazi­one organizzat­a da «la Lettura» tra esponenti femminili dei diversi culti monoteisti. Qui sopra, da sinistra: Miriam Camerini, che ha intrapreso il percorso per diventare la prima rabbina d’Italia; Marco Ventura (di spalle); Daniela Di Carlo, pastora titolare della Chiesa valdese di Milano; Gloria Mari, cattolica consacrata, appartenen­te all’Ordo Virginum della diocesi di Milano; Nibras Breigheche, murshida, cioè guida spirituale musulmana
Due momenti della conversazi­one organizzat­a da «la Lettura» tra esponenti femminili dei diversi culti monoteisti. Qui sopra, da sinistra: Miriam Camerini, che ha intrapreso il percorso per diventare la prima rabbina d’Italia; Marco Ventura (di spalle); Daniela Di Carlo, pastora titolare della Chiesa valdese di Milano; Gloria Mari, cattolica consacrata, appartenen­te all’Ordo Virginum della diocesi di Milano; Nibras Breigheche, murshida, cioè guida spirituale musulmana

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