Corriere della Sera - La Lettura

Eri piccola, piccola, piccola così Prassi ed elogio della miniatura

Simon Garfield fa il resoconto di un’ossessione

- Dal nostro corrispond­ente a Londra LUIGI IPPOLITO

Una grande cavalcata attraverso universi minuscoli: è il nuovo libro di Simon Garfield, In miniatura (edito da Johan & Levi). Un viaggio attraverso un’ossessione, quella di riprodurre la realtà su scala ridotta, ma anche una scoperta con un valore filosofico, sulla scorta del sottotitol­o del volume che recita: Perché le cose piccole illuminano il mondo. Un libro gustoso - molto inglese, se vogliamo — con quel vezzo per la curiosity scovata dove meno ce la si aspetta. E allora Garfield ci trasporta dalle città lillipuzia­ne fatte di cottage e siepi ben potate a scene del crimine delle dimensioni di un guscio di noce, passando per la casa di bambole realizzata negli anni Venti a Windsor per la regina Maria. «Mi sono chiesto — spiega Garfield — come mai la gente passi tanto tempo a lavorare e colleziona­re modellini. Volevo vedere se sotto fosse rintraccia­bile una teoria coerente: perché con le miniature quello che otteniamo è un’immagine molto più chiara del mondo o di qualcosa che proviamo a comprender­e».

Ma in tutto questo, riconosce l’autore, c’è un elemento di ossessione patologica, quella del controllo e del dominio. «Sì, è un libro sulle ossessioni, sul tentativo di rendere le cose perfette: viviamo in un mondo che confonde, che non possiamo controllar­e. Un modellino invece è qualcosa di è nostro e solo nostro. Più ne fai, più il mondo reale ti appare come un posto meno attraente. Crei il tuo piccolo mondo».

Non è una cosa nuova, la gente ha fatto miniature per secoli, ma Garfield sostiene che ora ci sia un maggiore interesse, anche tra i giovani. Però ammette che in certi casi si tratta di uno sforzo senza senso, come i libri così piccoli che non si possono leggere: «È una sfida tecnologic­a, c’è in tutto questo un elemento di stupore». Con un effetto terapeutic­o: «Più quello che realizzi è piccolo, più è difficile e più ti devi concentrar­e, e così bloccare il mondo esterno. È una calma zen».

Ma il volume non è solo una collezione di follie e stranezze: ci sono cose che hanno avuto un effetto diretto sulla realtà, come la mini-nave degli schiavi mostrata a Westminste­r nell’Ottocento che portò all’abolizione della schiavitù. Perché ne fece comprender­e la realtà.

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