Corriere della Sera - La Lettura

Ma quella Vivian è calamitosa o tremenda?

Marlowe: una nuova traduzione de «Il grande sonno» di Raymond Chandler

- Di ROBERTO IASONI

In vetta alle classifich­e dei migliori gialli di tutti i tempi, Il grande sonno viene scosso dal torpore dei classici da Adelphi, che ne pubblica una nuova traduzione (di Gianni Pannofino) e avvia l’edizione completa di Chandler. Che l’intreccio sia noto per aver letto la versione Feltrinell­i di Oreste Del Buono non conta. Conta tornare al disilluso e onesto Marlowe.

Tuttavia il confronto fra le traduzioni aggiunge un filo di perfidia alla trama della rilettura. Prendete Vivian, la figlia del generale, amante del gioco d’azzardo e dello scotch, la donna che ormai non può essere altre che la Lauren Bacall del film di Howard Hawks. Capitolo 3. Lei è quasi la stessa, per Del Buono e per Pannofino. Quasi: cambiano le sfumature. Per OdB è «calamitosa», per Gp è «tremenda»: siamo vicini al She was trouble originale. Là, Marlowe la trova «allungata su una sedia a sdraio modernissi­ma»; qui, il detective la vede «adagiata su una chaise-longue modernista» (come la mette Chandler). La bocca, là è «generosa» (per OdB si offre), qui è «bella» (per Gp è del tipo guardare e non toccare, su suggerimen­to dell’originale good mouth). Le labbra, là hanno una «piega di tristezza», qui rivelano «un che di imbronciat­o» (ricalco dell’originale sulky). Se il labbro inferiore per OdB sporge (come un fregio architetto­nico), per Gp è carnoso (sanguigno, caldo; full nell’originale: pieno). L’aroma dell’erotismo emana da ogni pagina. Ora, tradurre è riscrivere e, forse, per l’autore invisibile, il traduttore, la lealtà verso se stessi conta più di quella verso l’autore manifesto. Sta di fatto che Pannofino segue più da presso Chandler, riscoprend­o i colori nativi. L’aura dark di Vivian è più impalpabil­e e penetrante. Ancora un dettaglio, sempre relativo a Vivian. Per OdB «era grande, ben fatta, forte»: la figura viene scolpita con tre colpi secchi, sicuri. Per Pannofino è «alta e ben formata, e pareva forte». Il «pareva» è calcato sullo strong-looking originale e restituisc­e un’inquietudi­ne, un segmento in più di mistero. Marlowe sente che Vivian non è così forte come vorrebbe apparire.

Ed è per il lettore una ri/ scoperta emozionant­e.

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