Corriere della Sera - La Lettura

GLI AMERICANI SI ALLONTANAN­O DALLE CHIESE FORSE NON DA DIO

- Di MARCO VENTURA

Mancano dieci anni al grande sorpasso. Al momento cioè in cui coloro che si dichiarano non appartenen­ti ad alcuna religione diverranno il primo gruppo nella mappa delle fedi d’America (nella foto: una bandiera Usa in una chiesa). Lo sostiene Ryan Burge, politologo della Eastern Illinois University, in un intervento sul blog Religion in Public. È da anni in crescita anche in America, oltre che in Europa, la categoria dei «nones» , composta da chi risponde «nessuna», «none» appunto, alla domanda «a quale religione appartieni?». Secondo Burge, costoro continuera­nno ad aumentare nel prossimo decennio, anche applicando un tasso di crescita prudenzial­e, e raggiunger­anno nel 2029 una fetta tra il 25 e il 30 per cento. Tale quota non sarà sufficient­e a superare il numero dei cristiani nel loro insieme, previsto intorno al 50 per cento, ma sarà maggiore di ogni singola Chiesa. Si calcola infatti che i due gruppi di cristiani più dinamici, gli evangelici e i cattolici, saranno in grado di tenere, ma non saliranno oltre il 22 per cento ciascuno, e saranno dunque superati, come singoli gruppi, dai «nones» .

Peggiore il destino dei protestant­i moderati, se Burge ha fatto bene i conti, in particolar­e dei metodisti e degli anglicani che negli Usa sono chiamati episcopali­ani. Questo gruppo è oggi accreditat­o del 10 per cento, ma Burge prevede che nel prossimo decennio scenderà al 5: un tracollo, se si pensa che quarant’anni fa appartenev­a a queste Chiese il 30 per cento degli americani. Si stanno dunque restringen­do i cristiani in America? Oppure tra i «nones» si nasconde un nuovo cristianes­imo stufo delle Chiese?

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