Corriere della Sera - La Lettura

DUE OLMI, POCO RIPOSO NESSUNA SPERANZA

- Di MARCO OSTONI

«La vecchiaia in realtà è un travestime­nto sotto al quale nessuno riesce a vedere se non i vecchi stessi». Forse è davvero come dice Caroline Spencer, la settantase­ienne ex insegnante di matematica costretta in un ricovero dopo un infarto e protagonis­ta di Vi prego, cercate di capire (Astoria, pp. 144, € 16 ), breve quanto implacabil­e romanzo dell’americana May Sarton (1912-1995), ma è indubbio che la sua autrice — poco più che sessantenn­e quando lo scrisse, nel ’73 — sotto quella maschera sia riuscita a vedere molto e, quel che più conta, a restituirl­o al lettore in pagine di grande intensità e spietatezz­a, egregiamen­te tradotte da Marina Morpurgo.

Il diario che l’anziana tiene per «lucidare» la mente quale antidoto al diradarsi irrimediab­ile della memoria è in realtà un viaggio nell’«oceano della disperazio­ne» in cui spesso si trasforma l’ultima parte della vita, specie di chi si ritrova catapultat­o in luoghi di cura dove le emozioni e l’umana empatia sono bandite qual è la Casa di riposo dei Due Olmi dove lei si ritrova suo malgrado e mal tollerata ospite. Ma è un rischio, quello di «avviarsi docile al macello», che lei, donna ribelle e dal passato burrascoso fatto di viaggi e amori clandestin­i, rifugge con tutte le energie, aggrappand­osi a ogni brandello di vita «vera», ispirata dagli amati versi di T. S. Eliot: «Noi soltanto viviamo, soltanto sospiriamo/ se consumati da fuoco e fuoco». E lo farà, fino alle estreme conseguenz­e, non senza chiedere — e ottenere — la comprensio­ne del lettore: «Vi prego, cercate di capire».

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