Corriere della Sera - La Lettura
DUE OLMI, POCO RIPOSO NESSUNA SPERANZA
«La vecchiaia in realtà è un travestimento sotto al quale nessuno riesce a vedere se non i vecchi stessi». Forse è davvero come dice Caroline Spencer, la settantaseienne ex insegnante di matematica costretta in un ricovero dopo un infarto e protagonista di Vi prego, cercate di capire (Astoria, pp. 144, € 16 ), breve quanto implacabile romanzo dell’americana May Sarton (1912-1995), ma è indubbio che la sua autrice — poco più che sessantenne quando lo scrisse, nel ’73 — sotto quella maschera sia riuscita a vedere molto e, quel che più conta, a restituirlo al lettore in pagine di grande intensità e spietatezza, egregiamente tradotte da Marina Morpurgo.
Il diario che l’anziana tiene per «lucidare» la mente quale antidoto al diradarsi irrimediabile della memoria è in realtà un viaggio nell’«oceano della disperazione» in cui spesso si trasforma l’ultima parte della vita, specie di chi si ritrova catapultato in luoghi di cura dove le emozioni e l’umana empatia sono bandite qual è la Casa di riposo dei Due Olmi dove lei si ritrova suo malgrado e mal tollerata ospite. Ma è un rischio, quello di «avviarsi docile al macello», che lei, donna ribelle e dal passato burrascoso fatto di viaggi e amori clandestini, rifugge con tutte le energie, aggrappandosi a ogni brandello di vita «vera», ispirata dagli amati versi di T. S. Eliot: «Noi soltanto viviamo, soltanto sospiriamo/ se consumati da fuoco e fuoco». E lo farà, fino alle estreme conseguenze, non senza chiedere — e ottenere — la comprensione del lettore: «Vi prego, cercate di capire».