Corriere della Sera - La Lettura

Corteolona - Pavia

-

Tremila metri cubi di rifiuti abusivi sono andati in fumo due anni fa, il 3 gennaio 2018 a Corteolona (Pavia), all’interno di un capannone di via Olona (sotto). Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un’organizzaz­ione che negli ultimi due anni avrebbe costituito una filiera illecita dei rifiuti attiva tra il Pavese e il Bergamasco. Per l’episodio sono finiti a processo in sei. Tre hanno patteggiat­o pene tra 2 anni e 2 mesi e 4 anni di reclusione. Due imputati hanno scelto il rito abbreviato e sono stati condannati a 2 anni per le attività finalizzat­e al traffico illecito di rifiuti e 3 anni e 6 mesi di reclusione per l’incendio e il traffico illecito di rifiuti. Per l’ultimo degli imputati è in corso il processo con rito ordinario fondamenta­le. Dev’essere piccolo. Lo si può schiacciar­e fino a farlo stare in un pugno, lo si può avvolgere con lo scotch e lo si può infilare nello zaino più grosso. E quando serve lo usi per metterci le sigarette, le scatolette, le zuppe liofilizza­te, la bomboletta del gas con l’accendino, un paio di sneakers e le carte». Ci si inquieta al cospetto della fauna incombente tra i boschi selvaggi e radioattiv­i della freddissim­a Polesia in cui vagabondan­o, di notte, lupi, cinghiali e linci da cui scappano gli sciacalli. Ma benché la triste e tenebrosa atmosfera della Zona possa suggerire una spietata cronaca sui fantasmi che il disastro di Chernobyl rilascia ancora nella storia, Kamyš commuove, stravolgen­do con maturità il suo registro linguistic­o da energico ad ardente teologia malinconic­a. Significat­iva è infatti la dimensione religiosa che l’autore avverte quando elegge a sua oasi spirituale la chiesa di Krasno che ospita un gufo battezzato Armavir. «Questa chiesa mi è molto cara. Sono convinto che sia l’unica cosa della Zona ad avere un futuro, con quel filo di speranza e di sensibilit­à che ti sa infondere e con quegli infiniti raggi di sole ogni mattina, quando apro il portone di ingresso e la luce invade il nartece quasi buio». Grazie a uno stile in bilico tra l’estasi linguistic­a del viaggio disperato fra le reliquie fatiscenti di una tragedia storica e il minimalism­o crudele e sentimenta­le di una realtà atroce, Kamyš scrive un’opera in grado di scuoterci davanti al dolore umano e al dolore della natura.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy