Corriere della Sera - La Lettura
LE FANTASIE EROTICHE SU UN LENZUOLO
«Appesi al soffitto, nell’oscurità, fra le scope». I frustini, «rinnegati di vecchi stock» in una drogheria, entrano in scena così. Poi c’è il lenzuolo: «L’ho steso per terra», «l’ho diviso in strisce, in bavagli, in diversi lacci». Oggetti, feticci, ossessioni scabrose: nel racconto Les Chiens Hervé Guibert (1955-1991) mescola fantasie erotiche e vezzo narrativo.
Scrittore e fotografo nato a SaintCloud, nell’Île-de-France, nel 1981 è all’Isola d’Elba (dove è sepolto) per cogliere immagini e farne parole. Lo scritto, però, non ha gran successo. La critica annota: «Fra gli amici, Patrice Chéreau o Michel Foucault, a nessuno è piaciuto». Les Chiens è stato tradotto in tedesco e in catalano. Adesso il duo artistico milanese F/Q lo presenta in italiano. Non su carta, ma su lenzuolo: lo stesso citato dall’autore, lo stesso che dà il nome all’installazione che dal 22 gennaio al 22 febbraio sarà visibile nel polo di «housing museale» FuturDome, a Milano ( futurdome.org). Ho steso un lenzuolo per terra dà letteralmente corpo a Les Chiens.
Partendo dalle parole di Guibert, gli artisti — per scelta celano i nomi — compongono quadri viventi e multisensoriali, popolati da figure, abiti, opere (una litografia di Francis Bacon) e odori (il petricore, l’essenza della pioggia sulla terra). «Non ci interessava riprodurre la natura pornografica del testo — spiegano — ma restituire attraverso nuove immagini l’atmosfera tersa e quasi matematica della narrazione».