Corriere della Sera - La Lettura
Tra due lingue e tra due mestieri Metamorfosi in una sala di montagna
Ha appena fatto in tempo a festeggiare i (primi) 25 anni di attività del suo teatro a Brunico, in Alto Adige, e già Klaus Gasperi, pusterese di 69 anni, studia progetti e mappe dei nuovi spazi nella struttura Kolping della sua città. «Prima stagione nell’autunno del 2022, la notizia è dei giorni scorsi. Una sala da 200 posti sopra e una piccola, da 90, sotto. Piccola come l’attuale Stadttheater». Gasperi ha studiato scenografia a Venezia «e poi ho portato i colori e il modo italiano di disegnare le scene in giro per il mondo. Le nostre produzioni mi hanno sempre visto scenografo. Io mi diverto, il teatro risparmia le spese per un professionista esterno: e così riusciamo a realizzare tra le 5 e le 8 produzioni all’anno. All’inizio ho fatto tutto in questo teatro che qualcuno ha scambiato per un bar. Spiegavo che qui si faceva teatro, poi anche cabaret, poi spettacoli per le scuole e presentazioni di libri. Ma se chi si fermava aveva sete, ebbene c’era il bar». Ora non è più solo: tecnici, figli, soprattutto Sabine Renzler, infaticabile coordinatrice. Figura di riferimento della cultura non solo teatrale sudtirolese, Gasperi non vede l’ora di riproporre quel
Gift. Eine Ehepahrgeschichte/
Veleno, una storia di coppia nata e prodotta a Brunico e che sta girando in teatri tedeschi «dove risuona il nome della nostra piccola sala altoatesina», dice con fierezza. Teatro ok, ma il cabaret? «Molto più complesso. Tanto che invitiamo attori dal mondo germanico e di chiara fama: noi non ce la faremmo. E poi ci sono le mie scenografie, non solo per i nostri spettacoli».