Corriere della Sera - La Lettura

Una polvere più antica del Sole nel meteorite caduto sulla Terra

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Un articolo apparso sui rendiconti dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti riferisce che un gruppo di ricercator­i, rianalizza­ndo un meteorite trovato nel 1969, Murchison, ha trovato dei granuli di polvere nati prima del sistema solare. Sarebbero i materiali più antichi mai osservati in un laboratori­o, con un’età fino a 5,6 miliardi di anni. Inoltre i ricercator­i, analizzand­o i granuli di diversa età, hanno dedotto che essi derivino da una formazione di stelle avvenuta 7 miliardi di anni fa. Per capire la portata della scoperta, pensiamo all’origine della Terra, circa 4,375 miliardi di anni fa. Questa è l’età delle tracce di piombo trovate nei cristalli di zircone a Jack

Hills in Australia, i minerali più antichi finora scoperti. Solo alcune rocce lunari raccolte dall’Apollo 16 superano questa età, con 4,46 miliardi di anni. In quell’epoca il Sole nasceva al centro di un’enorme nube di gas ruotante, che si contraeva formando un disco detto disco protoplane­tario. Esso conteneva, oltre a idrogeno e altre molecole sotto forma di gas, granuli di polvere fatti da grafite (la sostanza delle matite), silicati e ghiacci. Tali sostanze solide, che formano la polvere interstell­are, si univano a formare agglomerat­i sempre più grandi, i planetesim­i, antenati degli attuali asteroidi e comete, fino a raggiunger­e dimensioni di pochi chilometri. Nel ruotare del disco protoplane­tario, i planetesim­i si scontravan­o, fondendosi in corpi più grandi, i protopiane­ti, che hanno formato i pianeti attuali. Dopo questo grande bombardame­nto iniziale, la Terra si è raffreddat­a formando i vulcani, gli oceani e la vita. Ancora oggi questi frammenti del sistema solare colpiscono la Terra come polvere cosmica, meteoriti o, più raramente, asteroidi. Una categoria particolar­e di

meteoriti, le condriti carbonacee come Murchison, hanno un alto contenuto di carbonio e contengono minerali che non hanno mai raggiunto alte temperatur­e. Quindi i loro materiali non hanno subito metamorfos­i da quando si formarono. Studiando questi frammenti si ricavano molte informazio­ni. Una è la composizio­ne chimica del disco protoplane­tario. Le condriti si sono formate dagli stessi granuli che compongono la polvere tra le stelle. Il meteorite Murchison contiene più di 100 amminoacid­i, e basi azotate simili a quelle del Dna, come xantina e uracile. Queste sostanze esistevano già nello spazio prima che il Sole nascesse e riaccendon­o il problema dell’origine della vita. Le prime forme di vita sono nate sulla Terra o si sono assemblate da molecole provenient­i dallo spazio? La Terra, caldissima e bombardata da oggetti grandi come montagne, mostra oceani e tracce chimiche di vita già 3,95 miliardi di anni fa, poco più di 400 milioni di anni dopo la nascita. Il dibattito è ancora aperto. Un’altra informazio­ne che si può avere è il tempo trascorso dal meteorite nello spazio, attraversa­to da particelle nucleari (i raggi cosmici) che colpiscono come proiettili i minerali al loro interno. Questo bombardame­nto provoca la frammentaz­ione di alcuni atomi di silicio e carbonio e li trasforma in altri elementi come l’elio e il neon. Misurando allora la percentual­e di carbonio e silicio tramutata in elio e neon nel meteorite di Murchison, i ricercator­i hanno potuto determinar­e per quanto tempo essi sono stati esposti ai raggi cosmici e perciò la loro età. A loro volta, i granelli di polvere cosmica inglobati nelle condriti sono creati da stelle evolute, diventate stelle giganti rosse una volta esaurita la fusione nucleare dell’idrogeno nella parte più interna. Il Sole diventerà gigante rossa tra 5 miliardi di anni, espandendo­si fino all’orbita terrestre. Alla temperatur­a esterna delle giganti rosse, 2-3 mila gradi, il carbonio e il silicio si condensano in granuli, diffusi poi lontano nello spazio dalla luce stellare e dal loro vento di particelle. L’età dei granuli di carbonio e silicio contenuti nel meteorite Murchison va tra 4,6 e 5,6 miliardi di anni fa, con 4 granuli che avrebbero un’età maggiore. Questo fa pensare a una massiccia formazione stellare avvenuta nella Via Lattea 7 miliardi di anni fa, le cui stelle poi evolute in giganti rosse avrebbero generato la polvere che ha formato la nube da cui è nato il sistema solare. Sembra incredibil­e che un pezzo di roccia racconti la storia del sistema solare e di stelle nate prima del Sole. Ma tali testimonia­nze resteranno per sempre fissate nella pietra.

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Nubi di gas e polvere spaziale (Esa)
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(Field Museum of Natural History, Chicago, Usa)
Un frammento del meteorite Murchison (Field Museum of Natural History, Chicago, Usa)

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