Corriere della Sera - La Lettura
Le temperature oltre la media: primavera calda, estate caldissima
Le proiezioni climatiche del meteorologo per il continente
Caldo. Sarà questa la parola d’ordine per le prossime stagioni, vale a dire primavera ed estate. Secondo quanto indicano le proiezioni climatiche sul lungo periodo, infatti, pare proprio che i mesi che andranno da marzo ad agosto saranno in linea con quelle degli ultimi anni, da quando, cioè, il problema del cambiamento climatico s’è fatto sempre più evidente e pressante con uno sfasamento dei classici canoni stagionali anche in Italia. Ma che cosa sono le proiezioni climatiche di lungo periodo? Brevemente potremmo dire che sono lo strumento che ci permette di rispondere oggi a una domanda come: «Che tempo farà tra due mesi?». Sostanzialmente un tentativo di predire, con molto anticipo, l’andamento meteorologico a grandi linee su vaste scale areali che consiste nel valutare una serie di indici come quelli solari, atmosferici, oceanici e altro con le possibili teleconnessioni (se in questa parte del pianeta succede questo, allora statisticamente dopo un po’ di tempo in quell’altra parte del pianeta succederà quest’altro...). In Europa, punto di riferimento del settore è il Centro europeo per la previsione meteorologica a medio termine (European center medium weather forecast) con sede a Reading (Regno Unito).
Dunque la nostra primavera: sarà contraddistinta da temperature diffusamente oltre la media, tra 0,5 e 1,5° C, su buona parte dell’Italia. Un trend a cui siamo già stati abituati negli scorsi mesi. Dopo un autunno con precipitazioni da record, infatti, siamo entrati nella stagione invernale che, almeno per ora, è stata caratterizzata dall’alta pressione: temperature miti e piogge scarse dunque, anche se nelle prossime settimane potrebbe esserci qualche sorpresa.
Analizzando nel dettaglio la mappa (qui a destra) che mostra le anomalie di temperatura previste per il trimestre primaverile, salta subito all’occhio lo scostamento dalle medie piuttosto marcato presente su praticamente tutta l’Europa, in particolare sul comparto orientale e russo. Se le temperature saranno probabilmente sopra la media, a scendere saranno le precipitazioni, con un probabile deficit pluviometrico in particolare sulle nostre regioni meridionali a causa del persistere di un campo anticiclonico su parte del bacino del Mediterraneo.
Tuttavia, non mancheranno brevi ma intense fasi perturbate in concomitanza con il passaggio di fredde correnti di origine polare o atlanti
ca che interessano il continente in questa stagione intermedia. Per quanto riguarda la prossima estate, dando uno sguardo alle proiezioni sul lunghissimo periodo, sembrerebbe proprio che anche quest’anno dovremo fare i conti con valori termici piuttosto elevati e sopra la media, verosimilmente per tutti e tre i mesi della stagione. Questo dipende da un grande protagonista della bella stagione: l’anticiclone africano. Se fino a qualche tempo fa a dettare legge sul vecchio continente era il più mite anticiclone delle Azzorre di origine oceanica, già a partire dalla famosa estate rovente del 2003, e in modo stabile da dieci anni a questa parte, stiamo assistendo a una maggiore ingerenza di masse d’aria provenienti dal Nord Africa, responsabili incontrastate delle ondate di caldo più forti e persistenti degli ultimi anni. Un caldo duraturo, dunque, sarà quello che ci attende e che porterà inevitabilmente con sé una maggiore evaporazione dai mari e dunque più umidità nei bassi strati.
Questo si traduce in fenomeni che possono essere anche pericolosi per la nostra salute, un esempio su tutti l’afa, o che rischiano di incidere sulla sicurezza, come la maggiore disponibilità di energia per lo sviluppo di forti temporali. Non sono da escludere, infatti, eventi meteorologici estremi come tornado o grandinate dovuti allo scontro tra masse d’aria completamente diverse: aria calda stazionaria sul bacino del Mediterraneo da una parta e correnti più fresche e instabili in discesa dall’Europa settentrionale. Insomma, ancora una volta ci troviamo alle prese con due facce della stessa medaglia: quella del riscaldamento globale.