Corriere della Sera - La Lettura
Un architetto neoclassico in Veneto Alla scoperta di Papafava
Una raccolta preziosa che diventa la testimonianza di un gusto, di una idea di bellezza e armonia. Sono le 49 stampe di architetti fra Settecento e Ottocento che appartennero ad Alessandro Papafava (1784-1861), padovano di famiglia aristocratica. Ora sono esposte insieme in Un architetto al tempo di Canova: Alessandro Papafava e la sua raccolta, a cura di Alistair Rowan e Susanna Pasquali, al Palladio Museum di Vicenza (fino al 13 settembre, palladiomuseum.org). Dopo aver viaggiato in tutta Europa, tra il 1803 e il 1807 Alessandro frequentò a Roma l’Accademia di San Luca, su suggerimento di Antonio Canova. In mostra ci sono, fra gli altri, progetti di Giacomo Quarenghi, Giuseppe Camporese, Joseph Michael Gandy. Le stampe riproducono gli interessi e le mode dell’epoca, sotto il segno del neoclassicismo, filtrato dall’intramontabile lezione di Andrea Palladio. Tornato a Padova, Papafava riprogettò il palazzo di famiglia (sopra: Palazzo Trento-Papafava, Padova, Appartamento Neoclassico, Sala dell’Odissea) e contribuì alla diffusione in tutto il Veneto del gusto e dell’estetica del neoclassicismo che, dall’Inghilterra alla Russia, dominò la creatività del tempo. ( alessandro zangrando)