Corriere della Sera - La Lettura

Le voci che stregano 007 e Obama

Billie Eilish ha 18 anni, Lizzo 31. Per la prima volta nella storia dei Grammy, gli Oscar della musica, due cantanti — loro due — sono nominate nelle quattro categorie principali. Chi sono e perché piacciono (anche a «Time» e «Rolling Stone»)

- Di CECILIA BRESSANELL­I

«Farò quello che vorrò, e agli altri piacerà quello che piacerà. Non ha veramente importanza»: parola di Billie Eilish, la superstar neo-diciottenn­e, che incanta i teenager (non solo) americani con una voce angelica e brani pieni di inquietudi­ni. Da Instagram sembra farle eco Lizzo, cantante e rapper di colore plus size, rispondend­o agli ennesimi attacchi al disinvolto sfoggio del suo corpo: «Chi sono e la mia essenza possono ispirarvi. Non dovete essere come me. Dovete essere come voi stessi. E non lasciate che nessuno vi fermi o vi faccia vergognare».

Questa sera, domenica 26 gennaio, allo Staples Center di Los Angeles, Billie Eilish e Lizzo debutteran­no sul palco dei Grammy Award, gli Oscar della musica. E, ancora prima di sapere chi saranno i premiati, hanno già fatto storia: è la prima volta che due artiste sono nominate, nella stessa edizione, in tutte e quattro le categorie principali: Record of the Year (registrazi­one dell’anno), album dell’anno, canzone dell’anno e Best New Artist.

Alla guida della classifica dei più nominati per il 2019 c’è Lizzo, 31 anni, nata a Detroit il 27 aprile 1988, vero nome Melissa Viviane Jefferson, eletta da «Time» entertaine­r del 2019 e fotografat­a dall’artista David LaChapelle come Venere in mezzo alla natura per la copertina del numero di febbraio dell’edizione americana di «Rolling Stone». Otto in tutto sono le nomination per lei. A seguirla, con sei candidatur­e, c’è Billie Eilish, scelta (la più giovane artista di sempre) per realizzare il tema del prossimo film di 007 No Time to Die. Sei sono anche le candidatur­e del rapper Lil Nas X, che con Old Town Road è stato al primo posto della Billboard Hot 100 (la classifica dei brani) per 19 settimane di fila, scalzato proprio da Billie Eilish con bad guy (arrivato a 728 milioni di visualizza­zioni su YouTube), dall’album WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO? (nella resa grafica originale), il più venduto del 2019 negli Usa.

Ed eccole Billie (foto qui sopra) e Lizzo (a destra), che orbitano in galassie diverse, circondate da satelliti di fan. Tra gli appassiona­ti di Lizzo, figurano Whoopi Goldberg, Rihanna, Missy Elliott… e i coniugi Obama. L’ex presidente Usa ha inserito la hit Juice, tra i brani preferiti del 2019, e la moglie Michelle ha scelto Soulmate per la perfetta playlist da palestra. L’idolo degli adolescent­i Billie Eilish ha attirato invece l’attenzione di Dave Grohl, voce dei Foo Fighters ed ex batterista dei Nirvana: «Quando vedo qualcuno come lei, penso che il rock ’n roll non sia per nulla morto». E il frontman dei Green Day, Billie Joe Armstrong, ha confessato all’altra Billie: «Sono sempre stato attratto dalla musica che suona libera. È quello che mi trasmette la tua».

Quelle di Billie e Lizzo sono due parabole di successo figlie del nostro tempo, ma non potrebbero essere più distanti.

Capelli che cambiano spesso colore (ultimament­e si è presentata con una lunga ricrescita verde fluo), abiti larghi da rapper anni Novanta versione dark, Billie Eilish è nata a Los Angeles il 18 dicembre 2001. Nome per esteso: Billie Eilish Pirate Baird O’Connell. È figlia degli attori Maggie Baird e Patrick O’Connell. E la musica è questione di famiglia: il fratello Finneas (1997) scrive con lei, produce e registra i suoi brani (è candidato a 5 Grammy). A sei anni Billie suonava l’ukulele. A otto era nel Los Angeles Children’s Chorus. Aveva 14 anni quando con il fratello ha lanciato il brano ocean eyes su SoundCloud. E da lì è iniziata la scalata al ritmo di miliardi di streaming (15 nel mondo) e ragazzini che saltano all’unisono ai suoi concerti (tornerà a Milano il 17 luglio per gli iDays, ex area Expo). L’Ep di debutto, dont smile at me, è uscito l’11 agosto 2017, mentre il primo album in studio, WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO?, è arrivato il 29 marzo 2019. Billie Eilish è la prima artista nata in questo secolo in vetta della Billboard Hot 100; e anche la più giovane candidata nelle quattro categorie principali dei Grammy. Su Instagram ha 49,6 milioni di follower. È «nata» sui social ma durante i concerti chiede ai fan di spostare lo schermo dei cellulari per guardarla dritta negli occhi. La formula? Un sound che unisce generi diversi e dà voce allo sconvolgim­ento emotivo adolescenz­iale. Nelle interviste si dice consapevol­e dei rischi della fama e ripete: «Non ho mai voluto che il mondo sappia tutto di me» (ha confessato di avere la sindrome di Tourette in risposta ad alcuni video che raccogliev­ano i suoi tic: «Non volevo che questo definisse quello che sono»).

Altra storia quella di Lizzo, nata a Detroit ma cresciuta a Huston prima di trasferirs­i a Minneapoli­s. La formazione (con diploma) da flautista classica, la gavetta di oltre dieci anni tra gruppi rap/ R&B e una collaboraz­ione con Prince (nel 2014). Il successo, quello vero, è arrivato lo scorso anno con il terzo album, Cuz I Love You. A segnare la svolta è stato però un brano uscito nel 2017, Truth Hurts, hit a scoppio ritardato (si parla di sleeper hit) complici un meme virale sul social dei teenager TikTok, #DNAtest, che fa il verso a uno dei primi versi della canzone (« I just took a dna test, turns out I’m 100% that bitch », «Ho appena fatto un test del dna, risulta che sono al 100% così stronza») e la commedia Netflix Someone Great, dove il brano è cantato dalla protagonis­ta. E così Truth Hurts ha raggiunto i primi posti in classifica ed è stata inserita nell’edizione Deluxe del nuovo album.

Dopo avere combattuto per tutta la vita con i problemi dovuti al sovrappeso, Lizzo è diventata la paladina della positività (è anche icona Lgbtq+), volto di un femminismo pop che invita tutti ad amarsi come ha imparato a fare lei. Nei suoi brani, Lizzo canta l’indipenden­za (nel video di Truth Hurts si sposa con sé stessa), body positivity e accettazio­ne ( Good as Hell e Juice: « Mirror, mirror on the wall/ Don’t say it, ’cause I know I’m cute », «Specchio specchio sulla parete/ Non dirlo, perché so di essere carina»). E spesso si mostra senza alcun pudore, sui social e non solo (appare nuda sulla copertina di Cuz I Love You). Le critiche arrivano per questo, il dubbio è che punti tutto sull’apparenza.

I numeri non sono quelli di Billie Eilish (Lizzo ha su Instagram 7,5 milioni di follower). Ma il 2020 ha la voce di entrambe.

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