Corriere della Sera - La Lettura

Pollini mette Schönberg tra Beethoven e Brahms

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Il viaggio di Maurizio Pollini (sopra) parte dai paesaggi autunnali dei Tre intermezzi per pianoforte opus 117 di Johannes Brahms in un fluire cupo ed estatico al contempo e finisce con la più ampia e complessa di tutte le Sonate per pianoforte di Beethoven, la Hammerklav­ier. L’atteso recital di uno dei più grandi pianisti del secondo Novecento, che tanta grande musica ha fatto (anche) insieme al suo amico Claudio Abbado, si terrà il 3 febbraio al Lac di Lugano per la rassegna LuganoMusi­ca (ore 20.30, biglietti da Chf 13,20 a Chf 77, info: luganomusi­ca.ch) . Fra Brahms e Beethoven, Pollini ha inserito — come usa fare di solito — delle pagine del Novecento. Nel caso specifico i Tre pezzi per pianoforte opus 11 del 1909 e i Sei piccoli pezzi per pianoforte opus 19 del 1911 di Arnold Schönberg. Nel primo caso il compositor­e esplorò a fondo le possibilit­à dell’atonalità, nel secondo la miniaturiz­zazione, con un pensiero o omaggio finale per Gustav Mahler, morto poche settimane prima. (helmut failoni)

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