Corriere della Sera - La Lettura
Il nipote nella famiglia dispersa cerca chi ha eliminato il nonno
Chi ha ucciso il tate? Chi ha raccontato al Kgb che il patriarca della famiglia Miller faceva affari al mercato nero, alle spalle del regime sovietico, stringendo il cappio che lo ha impiccato? Il segreto della delazione è nascosto in una rete fittissima di ombre e sospetti, complicata dal fatto che, quello del tate, è un segreto dei peggiori. Segreto di famiglia. È stato uno dei 4 figli, a tradirlo? Due all’Ovest, uno a Praga, uno da 5 anni in un carcere cecoslovacco? O la nuora, ex regista, ex bellezza nervosa, un passato in campo di concentramento? La famiglia — ebrei ucraini emigrati prima in Russia, poi a Praga, poi scappati dal comunismo in Germania, Svizzera, oltreoceano — è quella di Maxim Biller, critico letterario tedesco, narratore. Le
Sei valigie del titolo sono altrettante versioni della storia: ognuno dice la sua. Maxim, nel romanzo bambino e poi adolescente, cerca la verità che faccia luce sulla morte del nonno ma illumini anche piccoli e grandi odî familiari. Una scrittura lucida che coinvolge. Dietro, ma bene in vista, la vita al di là della cortina di ferro, il sogno dell’Ovest, la paura della polizia. E il veleno dell’antisemitismo.