Corriere della Sera - La Lettura
Le urla di denuncia dei «Libri Muti» trafitti dai chiodi
«Un attaccapanni con due mani molto olto abili, un cervello che gira molto in folle, due occhi allenati a osservare are il visibile e l’invisibile, un cuore che persiste a fare il cuore». È Mariapia pia Fanna Roncoroni vista da Mariapia Fanna Roncoroni. ni. Magrissima e sempre in movimento, per decenni ha a creato, plasmato, tormentato materiali nello studioatelier di Villorba, nelle campagne trevigiane, conceedendosi poco alla ribalta e alle «giuste frequentazioni». ni » . Due volte alla Biennale di Venezia, premiata e stimata, ta, per l’allergia ai riflettori è a lungo risultata poco nota a al grande pubblico. Nata nel 1925 a Milano, è morta nel 2018: ora Treviso, città in cui viveva dagli anni Cinquanta, le riserva una prima, grande retrospettiva. Due sedi (Museo Luigi Bailo e Casa Robegan) fino all’8 marzo ospiteranno duecento sue opere. «Celebriamo 70 anni di attività, dagli esordi figurativi agli esperimenti nel solco dell’arte concettuale», spiega Myriam Zerbi, curatrice con Sabina Vianello. Un racconto fino all’anima dell’autrice, che entrambe conoscevano bene: Vianello è stata la sua ultima allieva di scultura; Zerbi, storica dell’arte e giornalista, è la nuora. Il titolo Artista chi sei? nasce «da una domanda che si faceva costantemente».
Lei che aveva studiato in giro per il mondo (Ginevra, Buenos Aires), che a Treviso era stata la prima ragazza a indossare i pantaloni («Il suocero la rimproverò, lei mise una gonna. Sopra i pantaloni...»), ha lottato per l’affermazione della donna. Il binomio grafico «Lui
Lei» dal 1978 è la sua icona: la scritta Lei emerge tra le scritte «Lui» che si fanno sfondo. Ed è dal non-dialogo tra Lui e Lei che nascono negli anni 80 i Libri Muti: «Il primo — prosegue Zerbi — racchiude appunti veri. Li ha raccolti e trafitti con un chiodo: un vociare che si fa silenzio. Silenzio che è anche un grido». Seguono gli altri: di legno, di gesso, arpionati su scaffali (nella foto di Martina Barbon, Libreria di Libri Muti, 1992). Nel 2007 Ermanno Olmi sceglie per il film Centochiodi un’immagine simile: «Si sono incontrati e abbracciati, due grandi vecchi commossi per un percorso di pensiero condiviso inconsapevolmente». A Treviso, per la prima volta, appare integralmente anche Muta protesta, spesso rifiutata dalle gallerie: «Coperchi di bara rivestiti di disegni, peluche e chiodi contro le violenze sui bambini».
L’artista è stata anche pioniera della mail art, l’arte via posta con «chiamata» a creativi di tutto il mondo su temi d’attualità. Quando, nel 2014, il vice primo ministro turco Bülent Arinç ha decretato che «la donna non deve ridere in pubblico», è partito il mail bombing. Mariapia, a 89 anni, era ancora in prima linea.