Corriere della Sera - La Lettura
Kissin ex bimbo prodigio del piano diventa giudice dei suoi colleghi
Il virtuoso è presidente del Concorso Mormone
Èabituato alla perfezione. Agli applausi che si trasformano in ovazioni. Per Evgeny Kissin, pianista russo, ex bambino prodigio, è sempre stato così. Anche al suo ultimo concerto milanese al Conservatorio, il 4 dicembre scorso. A tutto Beethoven: Waldstein, Patetica, variazioni sull’Eroica... Un concerto che ha voluto dedicare alla memoria di Antonio Mormone, fondatore della Società dei Concerti. A lui è stato intitolato dalla moglie (la pianista Enrica Ciccarelli) un concorso pianistico internazionale, al quale possono partecipare giovani musicisti tra i 18 e i 28 anni (premio di 30 mila euro e una registrazione discografica per l’etichetta Universal). Dopo le fasi preliminari i tre finalisti sosterranno il 5 luglio la prova con orchestra al Teatro alla Scala. Qui Kissin sarà presidente onorario della giuria e, per una volta, passerà dall’altra parte. Da giudicato a giudicante. «Ho accettato — racconta a “la Lettura” — per stima e amicizia nei confronti di Mormone. Ci siamo conosciuti nel 1988 e successivamente diventò anche il mio agente». Kissin è seduto al ristorante vicino alla moglie. «Ci siamo conosciuti da bambini, poi persi di vista per anni e non appena ci siamo incontrati di nuovo, abbiamo deciso di sposarci». Mentre parla, fa svolazzare lievemente indice e pollice sulla tovaglia, come se stesse tenendo una penna e scrivesse. Come riconosce un talento? «Se chi suona ti commuove, ti emoziona, ti fa scoprire qualcosa che non sapevi di quel brano». Preferisce parlare di emozioni piuttosto che dirci i giovani pianisti che gli piacciono: «Daniil Trifonov? Non lo conosco. Amo Grigory Sokolov e Martha Argerich».