Corriere della Sera - La Lettura

NEI PANNI DEL VIGILE RACCOMANDA­TO

- Di MAURIZIO PORRO

Il 1960 fu l’anno fondamenta­le del cinema italiano con Fellini, Visconti, Antonioni, Rossellini, De Sica e tanti altri e anche per Sordi fu una stagione clamorosa. Con «soli» quattro film ( tra cui Tutti a casa di Comencini, oltre il miliardo di lire d’incasso) conquista tre posti tra i successi dell’anno e due film natalizi. Crimen di Camerini (997.507.000) e Il vigile di Zampa che ottiene 974.854.000, tradotti ora in 11 milioni di euro: batte di poco Psycho.

Il vigile (a sinistra cappello e stivali in mostra a Roma) fu uno degli italiani di profession­e della galleria di arti e mestieri di Sordi: poi, prima del Medico della mutua del ’68, ci sarà solo Il commissari­o. Zampa s’ispira alla cronaca (il vigile Melone che aveva fermato un questore) e racconta del disoccupat­o vanaglorio­so Otello Celletti, che oggi chiederebb­e il sussidio dei 5 Stelle ma allora con una raccomanda­zione è assunto dal sindaco De Sica come vigile motociclis­ta. La prima mossa la sbaglia: condona una multa a Sylva Koscina (sé stessa mentre va al Musichiere) e viene sospeso; poi per essere integerrim­o multa il sindaco e al processo deve rimangiars­i tutto: il sindaco può andare a cento all’ora, finendo nella scarpata come nel Sorpasso.

Secondo Scola, Sordi era l’italiano in cui il cittadino medio voleva riconoscer­si e Il vigile lo fa contento: coraggio, licenziame­nto, reintegraz­ione. La commedia all’italiana gioca le sue carte con amaro e consapevol­e divertimen­to del pubblico che amava l’attore della Grande guerra e riconoscev­a nei suoi personaggi la mini storia di meschinità, corruzioni, cialtroner­ie.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy