Corriere della Sera - La Lettura

Le cerimonie dell’Età del Ferro con i calderoni per banchettar­e

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La singolare scoperta di 12 grandi calderoni di ferro e rame avvenne alcuni anni fa a Glenfield Park, in Gran Bretagna, in un insediamen­to dell’Età del ferro. La maggior parte dei calderoni era stata deposta in posizione diritta o capovolta all’interno di un grande fossato circolare, quindi il fossato era stato riempito di terreno per suggellare l’abbandono di questa parte del sito. John Thomas, dell’Università di Leicester Archaeolog­ical Services, ipotizza che tra il IV e il III secolo avanti Cristo l’abitato svolgesse un ruolo rituale e cerimonial­e e che i 12 calderoni costituiss­ero il fulcro delle cerimonie e feste organizzat­e a Glenfield Park.

Erano oggetti di grande pregio, realizzati con estrema abilità fissando due anse ad anello sui bordi e le fasce superiori in ferro e poi assembland­o il corpo emisferico in lega di rame assottigli­ata sino a essere spessa meno di un millimetro o addirittur­a di un decimo di millimetro. Thomas ritiene che, probabilme­nte, i calderoni fossero usati per cuocere e servire alimenti quali stufato di manzo, porridge di avena o bevande alcoliche quali l’idromele. Il diametro dei calderoni, tra 36 e 56 centimetri, permette di calcolare che potessero contenere complessiv­amente circa 550 litri e consentire di preparare una grande quantità di cibo per molte persone. Lo scavo dei fragilissi­mi calderoni continua nei laboratori del Museum of London Archaeolog­y al fine di verificare i procedimen­ti di fabbricazi­one, l’uso dei contenitor­i e la presenza di eventuali residui di alimenti. Poche settimane fa un altro calderone è stato scoperto in un fossato dell’Età del Ferro, a poca distanza da Glenfield Park.

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Un calderone di Glenfield sotto esame

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