Corriere della Sera - La Lettura

La «Storia» (perduta) dei perdenti

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In una lettera datata 16 aprile 1874 e destinata a Jules Andrieu, tra i protagonis­ti della Comune di Parigi, Arthur Rimbaud annunciava un nuovo progetto editoriale, mai andato in porto: un romanzo intitolato La Storia splendida. Rimbaud rivelava all’amico il desiderio di narrare gli eventi storici da una prospettiv­a inedita, quella dei perdenti. La lettera in questione è stata portata alla luce nel 2018 da uno degli eredi di Andrieu, dividendo, come spesso accade nel caso di inediti del poeta, critici e specialist­i. È possibile leggerla per la prima volta in italiano nelle Opere di Rimbaud, uscite da poco per l’editore Marsilio con la curatela di Olivier Bivort, ordinario di Letteratur­a francese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e la traduzione di Ornella Tajani. Al momento di scrivere la lettera il poeta allievo di Baudelaire si trovava a Londra. Diciannove­nne, aveva da poco portato a termine la raccolta Illuminazi­oni, l’opera che lo colloca tra i precursori del Surrealism­o. È probabile che sia stata l’atmosfera dell’epoca ad averlo influenzat­o, con la fine tragica del breve governo socialista della Comune, terminato il 28 maggio 1871. Nella sua Storia Rimbaud voleva raccontare «battaglie, migrazioni, scene di rivoluzion­i». Il protagonis­ta è il popolo, ingannato, schiacciat­o dal peso della storia e da eventi su cui non può esercitare alcun controllo.

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