Corriere della Sera - La Lettura

Foglie per piccoli desideri

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Michele prese al volo una foglia caduta dall’olmo sotto casa ed espresse un desiderio: un pacchetto di figurine. Fatti pochi passi trovò un euro e corse trionfante all’edicola. Dopo qualche giorno ci riprovò. Attese che una foglia si staccasse dal ramo afferrando­la prima che toccasse terra. Sperò che la maestra non lo interrogas­se in Geografia, e in effetti quella mattina non venne interrogat­o. Funzionava, le foglie erano magiche! Michele le aspettava per tutta la notte, amava quel giallo ocra, le bordature seghettate. Una la usò per farsi passare un compito di matematica, e grazie a un’altra saltò una seduta dal dentista. Con un’altra— si era già a dicembre inoltrato — riuscì ad ammalarsi e saltare una settimana di scuola. Guarito dall’influenza, si precipitò giù in strada con la voglia di esprimere un nuovo desiderio. Ma aspettò invano, l’olmo era spoglio e l’autunno finito. Per un anno intero aspettò che le foglie tornassero gialle. Vide passare l’inverno freddo, e la primavera gaia, e infine l’estate oziosa. Ecco che l’autunno tornava e i suoi desideri sarebbero stati nuovamente esauditi! Michele chiese di fidanzarsi con una compagna, ma lei gli disse che no, non era possibile, lo aveva sempre visto come un amico. Sua madre intanto si era ammalata, tossiva e sputava sangue. Michele allora cominciò a prendere le foglie solo per lei. Continuò a prenderne una al giorno finché non rimasero che i rami nudi. Poi espresse il suo desiderio più sentito. Ma forse le foglie funzionava­no solo con i desideri piccoli, o forse Michele ormai era cresciuto.

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