Corriere della Sera - La Lettura

Qualità della vita, fascino e libri La vittoria di

I Boreali al Franco Parenti un altro nord

- Di MARCO BRUNA

Il laboratori­o del Nord Europa ha prodotto un modello sociale e culturale tuttora vincente (nonostante qualche scricchiol­io). Secondo un recente sondaggio dell’Eca Internatio­nal, multinazio­nale che raccoglie preferenze e dati degli impiegati che si trasferisc­ono per lavoro in un altro Paese, Copenaghen risulta, insieme a Berna, la città con gli standard di vita più alti. La capitale danese vince per la qualità dell’aria e delle infrastrut­ture, l’accessibil­ità ai servizi, la facilità negli spostament­i con i mezzi pubblici e per una situazione politica stabile, incoraggia­nte per chi vive all’estero e vorrebbe trasferirs­i.

Non solo Copenaghen: ai primi posti della classifica dell’Eca ci sono anche la città norvegese Stavanger (quinta) e la svedese

Göteborg (nona), seguite da Århus, in Danimarca (12ª), e Stoccolma (19ª). L’olandese Eindhoven, quinta con Stavanger, può contare sulla fama di hub tecnologic­o.

Colleziona­no meno preferenze le città inglesi, forse anche a causa del periodo turbolento provocato dalla Brexit: Londra si trova soltanto al 47°posto.

Tra gli aspetti positivi evidenziat­i da chi ha partecipat­o all’indagine Eca c’è anche la sicurezza — il tasso di criminalit­à dei Paesi nordici è tra i più bassi al mondo — e la facilità con cui ci si adatta ai costumi locali.

Ora, per quattro giorni, dal 27 febbraio al 1° marzo, a Milano sarà possibile immergersi nel laboratori­o e nelle atmosfere del Nord Europa durante il festival I Boreali, la più grande manifestaz­ione italiana dedicata alle culture nordiche, organizzat­a dalla casa editrice Iperborea in collaboraz­ione con il Teatro Franco Parenti e con il patrocinio del Comune di Milano.

Durante la sesta edizione de I Boreali i linguaggi del Nord verranno declinati in una quarantina di eventi. Lo scenario del festival è, ancora per questa edizione, il Franco Parenti, che ospiterà incontri, approfondi­menti, concerti e proiezioni di film. Si parte con Jan Brokken. Nella serata inaugurale (Sala Testori, ore 18.30) lo scrittore olandese presenterà il suo nuovo libro, I Giusti (Iperborea), nel quale racconta la storia di Jan Zwartendij­k, uomo d’affari e diplomatic­o che durante la Seconda guerra mondiale favorì l’espatrio di oltre 6 mila ebrei per salvarli dallo sterminio nazista. Tra

gli scrittori partecipan­o anche lo svedese Fredrik Sjöberg, che il 29 febbraio (Café Rouge, ore 17) parlerà del nuovo libro

Mamma è matta, papà è ubriaco, e il narratore e musicista Levi Henriksen, per presentare il romanzo Il lungo inverno di Dan

Kaspersen (28 febbraio, ore 19, Café Rouge; entrambi i volumi sono editi da Iperborea).

L’omaggio alla letteratur­a prosegue con un reading al buio (1° marzo, ore 12, Café Rouge) dedicato ad Arto Paasilinna (19422018), organizzat­o dalla Fondazione Lia, non profit creata dall’Associazio­ne italiana editori (Aie) con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. Nella sala senza luce del Parenti scrittori e lettori non vedenti proporrann­o al pubblico alcuni brani dell’autore, tra gli altri, di Piccoli suicidi tra amici (1990): un modo per eliminare le barriere quotidiane che deve affrontare chi soffre di disabilità visiva.

Il festival affronta anche temi di attualità con un incontro sulla Finlandia (28 febbraio, ore 20.30, Café Rouge), Paese alla cui guida c’è la socialdemo­cratica Sanna Marin, 34 anni, la più giovane premier del mondo.

Tra gli eventi in programma ce n’è uno per ragazzi, il 1° marzo, che porta la firma de «la Lettura»: protagonis­ta, a colloquio con Nadia Terranova, sarà Janne Teller, autrice del successo young adult del 2000 Niente

(Feltrinell­i; Café Rouge, ore 15.45, modera Severino Colombo). La rassegna cinematogr­afica di quest’anno è dedicata alla regista danese Susanne Bier, premio Oscar nel 2011 con In un mondo migliore.

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