Corriere della Sera - La Lettura

In cella con ago e filo l’opera è un riscatto

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Una collaboraz­ione insolita: otto tra i più noti artisti contempora­nei — Ai Weiwei, Idris Khan, Carolina Mazzolari, Annie Morris, Cornelia Parker, Bob and Roberta Smith (pseudonimo dell’artista inglese Patrick Brill), Wolfgang Tillmans e Francis Upritchard — lavorano con un gruppo di reclusi delle carceri britannich­e per un progetto a scopo benefico. Il risultato è un corpus di opere che verranno esposte nella mostra Human Touch («Il tocco umano») in programma dal 26 febbraio al 3 marzo nella sede londinese della casa d’aste Sotheby’s (da lunedì a venerdì: 9-16.30). Non solo una mostra: chi è interessat­o potrà presentare un’offerta e acquistare uno o più lavori. Le opere sono state cucite con ago e filo dai reclusi sotto la guida degli artisti. Tra queste c’è Art Makes People Powerful

(2019, a sinistra), ideata da Bob and Roberta Smith. Il titolo dell’opera, L’arte rende le persone forti, racchiude l’idea che sta alla base del progetto, realizzato dall’organizzaz­ione benefica Fine Cell Work: dare ai carcerati l’opportunit­à di costruire, attraverso la creazione artistica, una vita migliore e incoraggia­rli a nutrire speranza nel futuro. «Dopo mesi di lavoro, certi giorni cucendo anche per 18 ore, ero così soddisfatt­o di ciò che avevo fatto che alla fine non volevo più liberarmen­e», spiega il recluso che ha collaborat­o con Bob and Roberta Smith. «Sono fiero perché ho dato vita a un oggetto di valore con risorse limitate, superando le difficoltà iniziali».

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