La Giudecca è cambiata Due secoli di scatti spiegano come

La Giudecca com’era e come è. L’oggi è sotto gli occhi degli abitanti rimasti nell’isola, prossima al centro storico di Venezia. Il com’è riguarda anche i turisti-visitatori che vi approdano, magari per ammirare quella chiesa del Redentore eretta tra il 1577 e il 1592 su progetto del Palladio, o il restauro del Molino Stucky. La Giudecca, un tempo area industriale, ha cambiato volto. Il fascino di rivederla com’era è racchiuso in una mostra fotografica allestita nel Centro Culturale Renato Nardi (calle dei Spini 432): una sequenza di immagini in bianco e nero (le più antiche arrivano dagli archivi Alinari), un album di scatti di vari autori (in massima parte anonimi) che di fatto ci restituiscono — come recita il titolo della mostra — Due secoli di storia visti dalla Giudecca (fino al 30 aprile, circolonardi.it). Non semplici vedute, ma piuttosto testimonianze di habitat, di vita quotidiana (sopra). E di quel lavoro e di quell’impegno politico che avrebbero fatto la forza dell’isola tra Ottocento e Novecento. Purtroppo, quando lo sguardo incrocia le foto a colori di oggi, con le grandi navi che ancora attraversano il canale, simbolo del turismo invasivo, lo scoramento è inevitabile. (marisa fumagalli)