Corriere della Sera - La Lettura
La voce «hard boiled» di Washington D.C.
Se Washington D.C. ha una voce, quella voce è di George Pelecanos. Lo scrittore ha dedicato alla città in cui è nato nel 1957 (ma la sua famiglia è di origine greca) tanti romanzi e racconti (anche quello che pubblichiamo in queste pagine), e soprattutto una quadrilogia di libri, il D.C. Quartet, che hanno come protagonista proprio la metropoli, con i suoi problemi razziali, di corruzione e di traffici illeciti. La biografia dell’autore somiglia a quella di molti suoi antieroi: Pelecanos ha cambiato vari lavori, barista, cuoco, venditore, prima di diventare uno scrittore e uno sceneggiatore di serie televisive di successo ( The Wire e The Deuce - La via del porno). Nel nuovo romanzo, L’uomo che amava i libri, in libreria dal 27 febbraio per Sem, il protagonista Michael è un lavapiatti appena uscito di prigione, dove la bibliotecaria Anna ha cercato di cambiargli la vita con la letteratura, anche se la miseria morale della città è in agguato sulla sua strada. Altro personaggio di Pelecanos è il detective grecoamericano Nick Stefanos: altro uomo comune — lavora in una ditta di elettronica — gettato quasi per forza sul lato hard boiled della vita. Il suo personaggio più noto è forse Derek Strange, investigatore privato che scava nei bassifondi di Washington in vari romanzi editi da Piemme: Strade di sangue (2001), Angeli neri
(2002), Il circo delle anime (2003), Fuoco nero (2004).