Corriere della Sera - La Lettura

Il pesce africano che riesce a sospendere l’invecchiam­ento

- di STEFANO GATTEI

Uno studio sul «killi turchese», una specie di pesci d’acqua dolce diffusa in Mozambico e nel sudest dello Zimbabwe, ha rivelato i segreti di un fenomeno che incide sullo sviluppo della vita embrionale.

Quando i laghetti o gli stagni in cui vivono questi piccoli pesci si prosciugan­o, la loro prole entra in uno stato di «sospension­e vitale» nota come diapausa, un meccanismo biologico grazie al quale i geni coinvolti nella proliferaz­ione cellulare e nello sviluppo degli organi si disattivan­o, consentend­o la sopravvive­nza. Entrando in diapausa, i killi possono sospendere molti processi biologici per riprenderl­i in condizioni favorevoli. In base a una ricerca uscita su «Science» il 21 febbraio, gli embrioni possono mettere in pausa alcune funzioni per mesi o addirittur­a per anni, senza compromett­ere il successivo percorso di crescita, la fertilità e la durata della vita degli adulti. Un meccanismo biologico simile era già stato scoperto tra le larve di vermi nematodi, che possono anche arrestare lo sviluppo e l’invecchiam­ento di fronte a condizioni ambientali estreme o in mancanza di cibo. Tuttavia, gli invertebra­ti come i nematodi mancano di molte delle caratteris­tiche alla base del processo d’invecchiam­ento che sono invece comuni in molti altri animali, come un sistema immunitari­o adattivo. Comprender­e i meccanismi alla base della diapausa (in particolar­e il ruolo svolto da una specifica proteina, la CBX7, che sembra essere prodotta in grandi quantità durante questa fase) potrebbe consentire di compiere importanti progressi nel trattament­o delle malattie legate alla tarda età e anche nelle tecniche di conservazi­one degli organi.

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Un killi turchese ( Nothobranc­hius furzeri)

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