Corriere della Sera - La Lettura
Persino il risentimento si traduce in musica
La parola «risentimento» non ha una traduzione efficace in tedesco. Ma una formazione musicale di Merano (Bolzano) «ne declinerà suono e ipotesi di significato», confida Marcello Fera, violinista, compositore, leader dell’ensemble Conductus (sotto) e ideatore del festival Sonora/Risentimento. Un «percorso di straniamenti» (e letture della realtà) che lassù «sul confine» tesse, forse, una tela meno slabbrata delle «parole del tempo». Si parte il 20 marzo (Teatro Puccini, 20.30) con Domenico Nordio al violino e Conductus, poi il 24 marzo Ariana Porcelli Safonov in Electrocausticae (voce ed elettronica), il 4 aprile il soprano Laura Catrani e il pianista Antonio Battista in Risentimento da camera. La rassegna prosegue, sempre al Puccini di Merano, l’8 aprile con Medea in parole e in musica (MarieTherese Futterknecht e le partiture di Aquaviva e Fera) e si conclude il 17 del mese con Risentimento barocco, Ricognizione nel Seicento in italiano e in genovese con Cristina Mosca. (giancarlo riccio)