Corriere della Sera - La Lettura
Città e alberi sul pianeta rosso (che si conquista con le carte)
Se Roma non è stata costruita in un giorno, per Marte occorrono un paio d’ore. Questo almeno in Terraforming
Mars (Ghenos Games), uno dei maggiori casi editoriali degli ultimi anni, un gioco da tavolo che permette di vivere lo sbarco sul pianeta rosso e le operazioni per renderlo abitabile.
Un’impresa titanica in cui il giocatore non è solo. È a capo di un’azienda che vuole raggiungere l’ambita «Terraformazione» (una parola che fatica a entrare nel nostro vocabolario) prima degli altri. Sul tavolo davanti a sé c’è una grande mappa di questa terra, arsa dall’ossido di ferro e costellata di vulcani. È desolante, vuota, ma, giocando, si ricevono carte con le risorse per popolarla di animali e mari, per fondare città e piantare foreste, per aumentare l’ossigeno e alzare la temperatura (sopra: la mappa durante il gioco). All’inizio di ogni turno si ricevono quattro carte ma se ne può tenere una. Le altre vanno all’avversario di fianco, che a sua volta passerà quelle che scarta. Il dilemma è: scegliere in base alla propria strategia o evitare che una carta favorevole per l’avversario (ma inutile per noi) finisca nelle sue mani? Terraforming Mars è dunque un titolo strategico, impegnativo, che dà il meglio in tre giocatori ma è gradevole anche in due.
Uscito nel 2016, è ancora in vetta agli indici di gradimento e continua a essere sviluppato con nuove espansioni. Tra le migliori, la mappa
Hellas & Elysium con due nuove regioni da colonizzare; Prelude, che aggiunge una serie di abilità iniziali per modellare meglio la propria strategia; Turmoil, che propone complicazioni politiche ed eventi casuali spesso catastrofici. Perché colonizzare Marte non è facile, ma sicuramente divertente.