Corriere della Sera - La Lettura

Città e alberi sul pianeta rosso (che si conquista con le carte)

- di ALESSIO LANA

Se Roma non è stata costruita in un giorno, per Marte occorrono un paio d’ore. Questo almeno in Terraformi­ng

Mars (Ghenos Games), uno dei maggiori casi editoriali degli ultimi anni, un gioco da tavolo che permette di vivere lo sbarco sul pianeta rosso e le operazioni per renderlo abitabile.

Un’impresa titanica in cui il giocatore non è solo. È a capo di un’azienda che vuole raggiunger­e l’ambita «Terraforma­zione» (una parola che fatica a entrare nel nostro vocabolari­o) prima degli altri. Sul tavolo davanti a sé c’è una grande mappa di questa terra, arsa dall’ossido di ferro e costellata di vulcani. È desolante, vuota, ma, giocando, si ricevono carte con le risorse per popolarla di animali e mari, per fondare città e piantare foreste, per aumentare l’ossigeno e alzare la temperatur­a (sopra: la mappa durante il gioco). All’inizio di ogni turno si ricevono quattro carte ma se ne può tenere una. Le altre vanno all’avversario di fianco, che a sua volta passerà quelle che scarta. Il dilemma è: scegliere in base alla propria strategia o evitare che una carta favorevole per l’avversario (ma inutile per noi) finisca nelle sue mani? Terraformi­ng Mars è dunque un titolo strategico, impegnativ­o, che dà il meglio in tre giocatori ma è gradevole anche in due.

Uscito nel 2016, è ancora in vetta agli indici di gradimento e continua a essere sviluppato con nuove espansioni. Tra le migliori, la mappa

Hellas & Elysium con due nuove regioni da colonizzar­e; Prelude, che aggiunge una serie di abilità iniziali per modellare meglio la propria strategia; Turmoil, che propone complicazi­oni politiche ed eventi casuali spesso catastrofi­ci. Perché colonizzar­e Marte non è facile, ma sicurament­e divertente.

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