Corriere della Sera - La Lettura

DONIZETTI FA L’INDIANO E WAGNER STA CON I CLOWN

- di GIAN MARIO BENZING

Un Donizetti indiano, un Tannhäuser pagliaccio. Per Opera Rara, in due cd, sta per uscire Il paria, melodramma che il giovane Donizetti (a fianco in alto) scrisse per il San Carlo nel 1829. Una vicenda ambientata in India, dove l’odio di casta annienta la passione del condottier­o Idamore (un paria, in realtà) per la bramina Neala. All’idea delle nozze, il padre di lei, il sacerdote Akebare, non reagisce bene: «Morrai tu ancora o perfida/ se spegnere non sai/ l’amor che per un paria/ è colpa ed empietà». L’opera ha i suoi pregi, qui diretta da Mark Elder, con Albina Shagimurat­ova e lo squillante René Barbera. Cambio di scena. Il regno peccaminos­o che il cantore della Wartburg vuole lasciare, si scopre, è la vita del clown girovago: su un vecchio camioncino ornato da una manina d’oro che fa il dito medio, con un nano, una drag queen barbuta e una sexy-Venere, lieti di derubare un autogrill e uccidere un poliziotto. E così via, in un mix di videoproie­zioni: è il Tannhäu

ser di Wagner (al centro) apparso lo scorso luglio a Bayreuth, con la provocatri­ce regia di Tobias Kratzer e Gergiev sul podio: sta per uscire in un dvd Deutsche Grammophon, protagonis­ta il tenore Stephen Gould. Ci rasserena un altro tenore: l’esuberante Rolando Villazón, che nel cd Mozartis

simo (Dg) allinea le più famose arie del Salisburgh­ese (sotto); e due più rare pagine da concerto, Aura, che intorno spiri K 431 e Con ossequio, con rispetto K 210.

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