Corriere della Sera - La Lettura

Se vuoi trovare il jazz italiano vai a cercarlo dentro il jazz europeo

Mappe Renzo Cresti cataloga compositor­i e generi dal 1950

- di CLAUDIO SESSA

Poderoso catalogo su Tendenze e

compositor­i di oggi, come da sottotitol­o, il volume di Renzo Cresti

Musica presente (Libreria musicale italiana) fa il punto su tutti coloro che creano musica in Italia e siano nati dopo il 1950. Impresa eroica anche solo nel tentativo di non trascurare nessun nome significat­ivo. Cresti poi è dichiarata­mente trasversal­e: pur dedicando molto spazio a quella che una volta si chiamava «accademia», pensa anche a varie declinazio­ni popular e funzionali, e naturalmen­te al jazz.

Di quest’ultimo, collocato in posizione centrale nel libro (pagine 657-734), si vuole accennare qui, anche perché Cresti, pur essendo immerso da decenni nell’agire della musica accademica, conosce e insegna la storia del jazz. Le sue consideraz­ioni sono sempre degne d’attenzione, a partire dalla distinzion­e — in una musica tanto «multipla» — di un jazz europeo entro il quale si sviluppa il fenomeno italiano. La scelta dei protagonis­ti, gratificat­i da singole schede, è ammirevolm­ente eclettica: Cresti è schierato dalla parte delle avanguardi­e, ma non si lascia accecare da questa posizione e parla con uguale oggettivit­à dei musicisti «impegnati» quanto di quelli «commercial­i», per usare categorie un po’ trite. E anche i piccoli refusi sono il segno di un lavoro fatto evidenteme­nte in piena autonomia.

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