Corriere della Sera - La Lettura
Il concordato sull’algor- etica del Papa con Microsoft e Ibm
Ecco l’algor-etica, l’etica degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale. È nata in Vaticano, dopo un convegno dedicato alla ricerca dell’algoritmo buono. Per gli addetti ai lavori, l’algoritmo buono è quello che risponde a determinati parametri tecnici. Per la Pontificia accademia per la vita, sponsor dell’evento del 26-28 febbraio, l’algoritmo «buono», tra virgolette, è quello che incorpora i valori dell’etica e dei diritti. Dopo i tre giorni di lavori, l’algor-etica è stata affidata a un breve documento intitolato
Rome Call for AI Ethics, appello da Roma per un’etica dell’intelligenza artificiale. Grazie a mesi di febbrili contatti, l’Accademia s’è assicurata firmatari d’eccellenza. Siedono intorno al tavolo della firma, nella foto ufficiale, il presidente di Microsoft, Brad Smith, il vicepresidente di Ibm, John Kelly III, il direttore generale dalla Fao, Qu Dongyu, e Paola Pisano, ministro per l’Innovazione tecnologica del governo italiano. Ha presenziato anche il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
L’appello riassume l’algor-etica in sei principi: trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, sicurezza congiunta alla privacy. Attraverso queste parole d’ordine il nuovo cattolicesimo globale cerca di mobilitare le proprie risorse e di accreditarsi quale attore influente nella società digitale.
Per secoli, la partecipazione della Chiesa cattolica alla vita del mondo è stata affidata ai concordati, trattati sottoscritti dalla Santa Sede con gli Stati. A distanza di un anno dalla firma della dichiarazione sulla fratellanza umana con il Grande Imam di Al Hazar, Papa Francesco rinnova la propria sfida alla storia a colpi di firme di nuova generazione.
Il passo, stavolta, è più ambizioso. Anzitutto perché il Papa proietta la Pontificia accademia sulla scena internazionale. Pur protagonista di persona del lancio, Francesco non ha infatti firmato il documento né ha delegato il Segretario di Stato. Ha piuttosto firmato monsignor Vincenzo Paglia, dal 2016 presidente della Pontificia accademia per la vita. Soprattutto, la firma non è con i rappresentanti diplomatici, e neppure con autorevoli leader religiosi. È una firma con multinazionali della tecnologia e del commercio. Possiamo capirlo solo noi europei quanto il passo sia storico: noi che abbiamo lottato contro i concordati con Napoleone, con Mussolini, con Hitler e con Franco; noi che abbiamo salutato i concordati con Craxi, con Wałesa e con Barroso. Noi che ora ci interroghiamo sul concordato con Microsoft e Ibm.