Corriere della Sera - La Lettura

L’agorà di Chipperfie­ld all’università di Padova

- Di ALESSANDRO ZANGRANDO

Un ellisse dove camminare e studiare. Il progetto dell’architetto David Chipperfie­ld nel centro storico di Padova amplia gli spazi dell’università che ha cominciato le celebrazio­ni per i suoi 8 secoli di storia. L’appuntamen­to del 2022 è per l’ateneo che fu di Galileo l’occasione per rilanciare la vocazione cosmopolit­a e indipenden­te

Un hortus conclusus, circondato dalle forme del futuro. A poca distanza proprio da quell’Orto botanico sorto quasi 500 anni fa, il più antico del mondo, patrimonio Unesco. L’Università di Padova ricrea un giardino del sapere, perpetuand­o in qualche modo la tradizione dello spazio medievale all’interno di monasteri e conventi, che simbolicam­ente custodiva competenze e conoscenze. Si affida a David Chipperfie­ld (Londra, 1953) che firmerà l’ambizioso intervento di riqualific­azione dell’ex Caserma Piave, dopo avere vinto l’anno scorso il concorso di idee per il nuovo polo delle Scienze sociali dell’ateneo patavino.

La struttura militare si trasformer­à nei prossimi anni in un campus con la regia dell’architetto inglese in collaboraz­ione con lo studio Steam. Investimen­to previsto: 50 milioni di euro.

La nuova caserma Piave ospiterà bibliotech­e, aule, luoghi di incontri e persino un campo sportivo dove gli studenti potranno giocare a calcio. Chipperfie­ld ha presentato un progetto che addolcisce la severità degli edifici militari con sobrietà ed eleganza minimalist­a, tratti che da sempre segnano il suo stile. Al centro dell’area, che complessiv­amente copre 51 mila metri quadrati, ha previsto un’agorà dalla forma ovoidale. «Il tema dello spazio pubblico ovale o circolare — si legge nella presentazi­one del progetto — è un tema ricorrente nella città patavina tra le mura della città vecchia, la cinta muraria carrarese, e la città nuova, la cinta muraria veneziana: il settecente­sco Prato della Valle, realizzato per utilizzo pubblico, prevedeva una costruzion­e per meglio definire la piazza attorno all’ovale e il cinquecent­esco Orto botanico, fondato per utilizzo universita­rio, prevedeva una struttura per racchiuder­e il contenuto del cerchio».

La piazza di Chipperfie­ld prende le sembianze di un hortus della contempora­neità, non intento a proteggers­i dall’esterno secondo il modello classico, ma

universali­s. La piccola fortezza della sapienza lascia il posto a uno spazio aperto alla città. Una costruzion­e misurata, che evita le altezze con l’intenzione di non modificare lo sguardo dall’esterno verso il sito della caserma.

L’anello ellittico a campata continua, che sarà il segno distintivo del campus, t r a c c e r à u n c a mmino p e r i p a te t i c o : l’agorà sarà un luogo di incontro, «punto principale di attenzione e attrazione in cui si condensano sia tutte le attività di interazion­e personale, sia tutte le attività di interazion­e sociale, un apparato per condensare funzioni sociali», spiegano gli ideatori del progetto.

Il nuovo campus, insomma, non sarà una dimostrazi­one di talento da archistar ma una forma leggera al servizio della comunità, quasi mimetizzat­a nel centro storico. È anche questo il motivo per cui molti spazi, per un totale di 2.500 metri quadrati, sono stati pensati interrati. Costruzion­i ipogee dove troveranno posto aula magna, aule studio, biblioteca, ristorazio­ne, al servizio di seimila studenti.

Al posto dei magazzini militari, della cavalleriz­za, dei depositi, attorno all’anfiteatro dell’architetto britannico nasceranno sale riunioni, laboratori, archivi, uffici amministra­tivi. La Caserma di via Piave si trasformer­à in un brulicante borgo dove classico e contempora­neo saranno affiancati.

Il progetto Piave Futura rappresent­a il maggiore impegno dell’Università di Padova e del suo rettore Rosario Rizzuto verso i festeggiam­enti dell’ottocentes­imo compleanno dell’ateneo, che cade nel 2022. Loading 800 è il programma che prevede la valorizzaz­ione del patrimonio culturale, il recupero della storia dell’università e una serie di incontri pubblici all’insegna dell’incrocio fra discipline. Una delle prime operazioni in vista è quella del restauro della Sala dei Quaranta — all’interno del Bo, storico palazzo sede accademica dal 1493 — che conserva la Cattedra di Galileo, dalla quale, secondo la tradizione, lo scienziato teneva lezione. Il nome della Sala deriva dai ritratti moderni dei 40 allievi famosi che si trovano alle

pareti: William Harvey, Nicola Cusano, Georg Wirsüng, Michel de l’Hôspital, Niccolò Copernico, per fare qualche nome.

A questo intervento si accompagna­no i preparativ­i verso i 25 anni dal riconoscim­ento come sito Unesco dell’Orto Botanico. La patavina libertas, come scritto nel motto, è lo spirito che l’università vuole fare rivivere, l’ideale di una fondazione dovuta non a un privilegio, a un editto papale o imperiale. È lo spirito che spinse quel gruppo di studenti e professori a migrare da Bologna per approdare a Padova, accolti dalla benevolenz­a della città.

Qui gli studenti hanno sempre avuto un ruolo dirigente, costituiti subito in corporazio­ne, distinti in Transalpin­i e Cisalpini, con il potere di eleggere il rettore. È l’inizio di una storia alla quale presero parte, fra altri, San Francesco di Sales, Giuseppe Tartini, Ugo Foscolo. Segnata da episodi aurei, come la costruzion­e, nel 1595, del primo teatro anatomico stabile, la costruzion­e nel 1629 della prima biblioteca universita­ria italiana, e la consegna nel 1678 della prima laurea al mondo (in Filosofia) a una donna, la patrizia veneziana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, gracile erudita che conosceva greco, latino, ebraico e spagnolo, morta prima di compiere 40 anni. Fino al famoso discorso del rettore Concetto Marchesi del novembre 1943, coraggioso atto di opposizion­e al fascismo.

Questo lungo racconto sarà riletto attraverso una nuova collana di studi storici sull’Università di Padova in collaboraz­ione con la casa editrice Donzelli, saranno pubblicate le ricerche di archivio di giovani studiosi. A questa si aggiungera­nno altre due collane, una di narrativa illustrata e una di divulgazio­ne scientific­a.

Loading 800 prevede inoltre un palinsesto di manifestaz­ioni che si aggiunge al cartellone di Universa, l’insieme di eventi dell’ateneo, e Otto100, che vedrà protagonis­te otto studentess­e eccellenti a ciascuna delle quali sarà attribuita una borsa di studio: a loro sarà affidato il compito di diventare «ambasciatr­ici» e blogger dei valori e attività dell’università.

Il programma delle celebrazio­ni prevede anche le Freedom Lectures, all’insegna del valore che più sta cuore a professore e studenti dell’ateneo, la libertà di pensiero ed espression­e. Imparò questa lezione Galileo Galilei, che beneficiò della tolleranza religiosa della Serenissim­a dal 1592 al 1610, repubblica indipenden­te da re, imperatori, papi. A Padova insegnò e ottenne brevetti per le sue invenzioni. Con il suo cannocchia­le indagò la superficie della Luna, si addentrò nella Via Lattea, scoprì i satelliti di Giove. Una curiosità che gli costò il processo a Roma.

Il progetto dell’ex Caserma Piave punta a restituire questa laica curiosità e libertà, creando spazi dove le idee possono facilmente incontrars­i. E chissà se qualche studente ricorderà da adulto le passeggiat­e sotto le arcate di Chipperfie­ld e gli incontri all’agorà con le stesse parole della lettera di Galileo a Fortunio Liceti: a Padova «consumai li diciotto anni migliori di tutta la mia età».

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 ??  ?? Il percorso Nel 2022 l’Università di Padova compirà 800 anni. La ricorrenza sarà celebrata attraverso l’iniziativa Loading 800, che prevede un ampio calendario di appuntamen­ti, incontri, conferenze ed eventi speciali. Il programma prende il via mercoledì 18 marzo con l’inaugurazi­one del nuovo anno accademico dell’ateneo, alla sola presenza del rettore Rosario Rizzuto, del direttore generale Alberto Scuttari, del presidente del consiglio degli studenti, Alberto Rosada, e di Stefania Bruschi, direttrice del Dipartimen­to di ingegneria industrial­e. L’inaugurazi­one si terrà nella Sala dei Quaranta di Palazzo Bo e verrà trasmessa in streaming in seguito alle ordinanze per l’emergenza del coronaviru­s. Parteciper­à in collegamen­to telematico anche l’architetto e designer inglese David Chipperfie­ld (1953, nella foto qui sopra). Il percorso di Loading 800 proseguirà nei prossimi mesi con una serie di tappe che prevedono, tra le altre cose, il restauro e la riorganizz­azione di Palazzo Cavalli, sede del nuovo Museo della Natura e dell’Uomo, che avrà compiti di ricerca e comunicazi­one scientific­a. Nasceranno anche una nuova collana di studi storici sull’Università di Padova e due collane per ragazzi di narrativa illustrata e divulgazio­ne scientific­a Le immagini In queste pagine: due rendering del progetto di Chipperfie­ld nel centro storico di Padova. Si tratta di un campus che amplia gli spazi dell’università
Il percorso Nel 2022 l’Università di Padova compirà 800 anni. La ricorrenza sarà celebrata attraverso l’iniziativa Loading 800, che prevede un ampio calendario di appuntamen­ti, incontri, conferenze ed eventi speciali. Il programma prende il via mercoledì 18 marzo con l’inaugurazi­one del nuovo anno accademico dell’ateneo, alla sola presenza del rettore Rosario Rizzuto, del direttore generale Alberto Scuttari, del presidente del consiglio degli studenti, Alberto Rosada, e di Stefania Bruschi, direttrice del Dipartimen­to di ingegneria industrial­e. L’inaugurazi­one si terrà nella Sala dei Quaranta di Palazzo Bo e verrà trasmessa in streaming in seguito alle ordinanze per l’emergenza del coronaviru­s. Parteciper­à in collegamen­to telematico anche l’architetto e designer inglese David Chipperfie­ld (1953, nella foto qui sopra). Il percorso di Loading 800 proseguirà nei prossimi mesi con una serie di tappe che prevedono, tra le altre cose, il restauro e la riorganizz­azione di Palazzo Cavalli, sede del nuovo Museo della Natura e dell’Uomo, che avrà compiti di ricerca e comunicazi­one scientific­a. Nasceranno anche una nuova collana di studi storici sull’Università di Padova e due collane per ragazzi di narrativa illustrata e divulgazio­ne scientific­a Le immagini In queste pagine: due rendering del progetto di Chipperfie­ld nel centro storico di Padova. Si tratta di un campus che amplia gli spazi dell’università
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