Corriere della Sera - La Lettura
Cate Blanchett antifemminista d’America
Anteprima In onda negli Usa ad aprile la storia dell’ultraconservatrice Phyllis Schlafly
Si chiamava Phyllis Schlafly, era anti-femminista e anti-abortista e negli anni Settanta bloccò l’introduzione, nella Costituzione americana, dell’Equal Rights Amendment (acronimo: Era), l’emendamento che garantiva pari diritti ai cittadini senza distinzione di sesso. A lei e al movimento femminista di quegli anni è dedicata la miniserie Mrs. America, prodotta da FX e al via mercoledì 15 aprile negli Stati Uniti sulla piattaforma Hulu.
Interpretata dall’australiana Cate Blanchett (accanto in un’inquadratura), Schlafly, storica militante dell’area conservatrice del Partito repubblicano, vedeva il movimento femminista come anti-americano, pericolosissimo segnale di una svolta comunista. Lottò senza sosta per la sconfitta dell’Era, approvato da Camera e Senato tra il 1971 e il 1972 e in via di ratificazione dagli Stati. Celebre il suo slogan Stop Era, dove Stop era l’acronimo di Stop Taking Our Privi
leges. Secondo Schlafly, infatti, l’Era avrebbe tolto alle donne privilegi come l’esenzione dal servizio militare, oltre a minacciarne il ruolo fondamentale di mogli e madri.
Nel cast anche Rose Byrne nei panni di Gloria Steinem, Uzo Aduba in quelli di Shirley Chisholm (prima donna nera eletta al Congresso, nel 1968, che alle presidenziali del 1972 divenne anche la prima donna nera a correre per la nomination democratica) e Tracey Ullman nel ruolo di Betty Friedan, l’autrice de La mistica della femminilità.
«Attraverso le protagoniste di allora — spiega la creatrice e sceneggiatrice Dahvi Waller — Mrs. America racconta le origini delle battaglie odierne e del moderno Partito repubblicano, l’ascesa della Maggioranza morale. Anche se è ambientata negli anni Settanta, la serie è terribilmente attuale. L’aborto, i diritti Lgbtq+: sono le stesse lotte di oggi. È come Il giorno
della marmotta ».
Racconta Blanchett: «Ricordo quando nel 2016 Schlafly appoggiò Trump. Aveva 92 anni, sarebbe morta pochi mesi dopo, ma tutti pendevano dalle sue labbra. È stato allora che ho capito la potenza del suo indirizzario, lo stesso che permise a Reagan di entrare alla Casa Bianca e spostò a destra il Partito repubblicano. Era un genio del male». Per interpretarla, però, confessa di aver dovuto anche apprezzarla. «Aveva una straordinaria capacità di mobilitazione. Negli anni Sessanta aveva costruito la sua base, e da tempo pubblicava una newsletter con migliaia di abbonati. Quando nel 1972 scese in campo contro l’Era, fu incredibilmente efficace. L’emendamento era stato già ratificato da 28 dei necessari 38 Stati: si fermò a un soffio dalla meta».