Corriere della Sera - La Lettura
Dov’è Dio? Dio soffre con l’uomo Il contagio sfida la fede
conversazione
fede. C’è chi la trova. Non tenterei neanche di dire perché. Qui si entra in un terreno insondabile.
A quale fede ci si rivolge in questi giorni?
Reagiamo alla maniera primitiva. Facendo rumore, urlando, cantando. Rimedi atavici per paure ataviche. La superstizione colma emotivamente i vuoti che la fede riflessa non riesce a colmare...
La fede riflessa?
— La fede adulta. Capace di argomentare. Invece siamo bersagliati di madonne, ostensori, vescovi che implorano… Intendiamoci: la fede dei semplici va rispettata. Ha un’incredibile potenza. Però non accetto che la si utilizzi o la si umili. Ce l’ho con chi la cavalca per fini impropri. Poi certo, la fede vera non ha bisogno di queste cose.
La fede dei semplici e la fede riflessa convivono nella Chiesa.
Una delle nostre responsabilità di Chiesa è di avere assecondato questa deriva. Invece dobbiamo chiederci che cosa abbiamo fatto delle nostre relazioni, che mondo abbiamo costruito, che fideismo scientifico abbiamo eretto a succedaneo della fede.
— I vescovi hanno invitato gli italiani a pregare San Giuseppe il 19 marzo. Ci chiediamo che cosa significhi. Nell’Antico Testamento l’implorazione di Dio è collettiva, com’è collettiva la penitenza. Quando Giona va a Ninive, il re decreta il digiuno di tutti gli abitanti e infine Dio risparmia la città. Con Gesù la colpa è personale. Ma non si