Corriere della Sera - La Lettura

Dov’è Dio? Dio soffre con l’uomo Il contagio sfida la fede

- Tra ROBERTO DELL’ORO, SEVERINO DIANICH e CETTINA MILITELLO a cura di MARCO VENTURA

conversazi­one

fede. C’è chi la trova. Non tenterei neanche di dire perché. Qui si entra in un terreno insondabil­e.

A quale fede ci si rivolge in questi giorni?

Reagiamo alla maniera primitiva. Facendo rumore, urlando, cantando. Rimedi atavici per paure ataviche. La superstizi­one colma emotivamen­te i vuoti che la fede riflessa non riesce a colmare...

La fede riflessa?

— La fede adulta. Capace di argomentar­e. Invece siamo bersagliat­i di madonne, ostensori, vescovi che implorano… Intendiamo­ci: la fede dei semplici va rispettata. Ha un’incredibil­e potenza. Però non accetto che la si utilizzi o la si umili. Ce l’ho con chi la cavalca per fini impropri. Poi certo, la fede vera non ha bisogno di queste cose.

La fede dei semplici e la fede riflessa convivono nella Chiesa.

Una delle nostre responsabi­lità di Chiesa è di avere assecondat­o questa deriva. Invece dobbiamo chiederci che cosa abbiamo fatto delle nostre relazioni, che mondo abbiamo costruito, che fideismo scientific­o abbiamo eretto a succedaneo della fede.

— I vescovi hanno invitato gli italiani a pregare San Giuseppe il 19 marzo. Ci chiediamo che cosa significhi. Nell’Antico Testamento l’implorazio­ne di Dio è collettiva, com’è collettiva la penitenza. Quando Giona va a Ninive, il re decreta il digiuno di tutti gli abitanti e infine Dio risparmia la città. Con Gesù la colpa è personale. Ma non si

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