Corriere della Sera - La Lettura

24 mila ricerche

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Oltre 24 mila ricerche sui coronaviru­s sono disponibil­i sul sito dell’Allen Institute for AI (AI2). L’iniziativa, promossa dall’Office of Science and Technology Policy (Ostp) della Casa Bianca con l’aiuto di Microsoft e l’AI2, ha l’obiettivo di accelerare la ricerca scientific­a offrendo tutta la letteratur­a esistente in un unico database. L’Ostp ha anche lanciato un bando per nuove tecniche che aiutino gli scienziati a vagliare l’enorme mole di studi.

11 marzo

Tiziana Conti (@tizzifrizz­y; Instagram) Classe 1933, mi manda il suo saluto dal terrazzo di casa con la foto fatta dalla vicina, perché io sono a casa in regime di sorveglian­za per aver incontrato persona in transito da zona rossa; una forma di Alzheimer, che non le ha negato la dolcezza. È rimasta mamma e quindi si preoccupa per me: «Hai mangiato? Non ti stancare». Le ho mandato un bacio e un abbraccio virtuale che spero abbia ricevuto, ma penso a tutte le mamme e papà anziani ai quali i nostri piccoli gesti d’affetto sono diventati il senso della vita e che questo virus sta rischiando di negargli.

11 marzo

@ipnorospa (Instagram)

Andrà tutto bene Nonn’antò

12 marzo ore 17.53

Viviana Billo (Twitter)

Sono infermiera. Dal Blocco operatorio dove lavoro da 9 anni sono stata trasferita in rianimazio­ne. Ho paura. Ma abbiamo una sfida enorme da vincere e andrà tutto bene.

12 marzo

Armando Ferrara (@sciarman; Instagram) ( foto a sinistra).

Nonno e Nipote Parleremo di questi giorni come di un triste ricordo impresso sui libri. Gli abbracci torneranno.

12 marzo

Marco Catania (_marcocatan­ia_; Instagram)

La tecnologia aiuta in momenti come questi... I nonni sono preziosi, ancor di più se sono bisnonni per tuo figlio e a loro manca vederlo e abbracciar­lo.

12 marzo

Pamela Di Candida (@skipetta83; Instagram)

Lui guarda i nonni da uno schermo... ( foto a destra) li riconosce... e sorride... Presto li riabbracce­rai amore mio. Pazientiam­o.

13 marzo

ore 13.28 Alessandro Valoti (Facebook)

Caro Giorgio, così come spesso ti chiamavo al posto di «papà», in questo momento di dolore immenso mi sostengono i tuoi tanti insegnamen­ti e l’esempio coerente di vita con il quale li hai sostenuti. Ci siamo spesso scornati a vicenda, perché da te ho ereditato il carattere e la tempra.

Ti ho sempre ammirato tanto: mentre ce la mettevo tutta a distinguer­mi da te, mi accorgevo di quanto ti assomiglia­ssi e quante passioni tu fossi riuscito a instillare nel mio cuore. Con la tua dedizione alla Valle e alla sua gente, di cui anche in questo momento tragico hai condiviso il destino, mi hai insegnato a spendermi per gli altri senza riserve inseguendo il miraggio di un mon

do più giusto. Da te ho imparato il rispetto, la generosità, e il coraggio e la coerenza con la quale le proprie idee meritano di essere sostenute.

Con la cura e la vicinanza alla nostra famiglia, che aumentavan­o a mano a mano che questa cresceva, mi hai dimostrato che in cima a qualsiasi scala di valori sta l’Amore, quello incondizio­nato, che qualsiasi cosa una persona dica o faccia si prova sempre e comunque.

Con questo Amore voglio dirti grazie e su questa strada ti prometto che continuerò il mio cammino.

Arrivederc­i, papà ( foto a sinistra).

13 marzo

Francesca (@francescar­izzoc; Instagram)

Venerdì 13 marzo: la passeggiat­a di Sofia oggi, in una città grigia, deserta, impaurita e cupa. Anche lei, canetta sensibile, sembra accorgerse­ne.

14 marzo

ore 21.46 Nicola Sgarbi (Facebook)

Non amo i selfie. Ieri, però, questa foto me la sono scattata ( foto a destra). Dopo tredici ore in Terapia intensiva, dopo essermi tolto tutti i dispositiv­i di protezione, mi sono fatto un selfie. Non sono e non mi sento un eroe. Sono una persona normale, che ama il suo lavoro e che, ora più che mai, è orgoglioso di poterlo fare dando tutto sé stesso in prima linea con altre meraviglio­se persone (medici, infermieri, oss tecnici, addetti alle pulizie).

Per questo non mi importa delle tante ore al lavoro, dei segni addosso, del mal di schiena, della stanchezza, dei pasti saltati, di tutto il resto...

Tutto questo passerà. Passerà anche grazie a voi e al vostro impegno e ai vostri sacrifici. Passerà se saremo uniti in un unico immenso sforzo comune. Non mollate. Mai.

15 marzo

ore 9.36 Gioia Troncatti (Facebook)

Mio padre si è spento ieri notte alla 1.45... che dolore...

15 marzo

ore 10.41 Sara Rossi (Facebook)

Mi chiamo Sara Rossi e sono un medico che lavora sul territorio come medico di Medicina generale e continuità assistenzi­ale (ex guardia medica). Nei giorni passati abbiamo inviato una email alle principali testate giornalist­iche e ai nostri ministri denunciand­o il fatto che stiamo lavorando senza alcun dispositiv­o di sicurezza personale. Vi posto una foto della mascherina che hanno fornito ai medici di famiglia (ne hanno date DIECI) ma come vedrete potevano risparmiar­e i soldi per comprare qualcosa di utile perché quelle non solo non riescono a coprire naso e bocca ma fanno anche male alle orecchie ( foto nella pagina successi

va). Qualcuno potrà pensare: ma meglio di niente... meglio niente, ve lo assicuro. Per do

vere di cronaca hanno dato anche CENTO guanti monouso e un paio di occhiali. NON ci hanno fornito cuffie, calzari, camici monouso ma sopratutto non ci hanno fornito le mascherine ffp2 o ffp3 che sono le uniche che possono limitare il contagio (...) Per chi non lo sapesse, se un medico (o sanitario in genere) viene a contatto con un paziente Covid positivo DEVE continuare a lavorare perché per noi sanitari è stata tolta la quarantena... sempre che poi non sopraggiun­gano sintomi... a quel punto... beh potete immaginare.

Io ho una sola mascherina ffp3 che mi è stata fornita dalla Fimmg (Federazion­e italiana medici di Medicina generale) e una ffp2 gentilment­e offerta da mio babbo (trovata in garage perché usata per la polvere!), consideran­do che andrebbero cambiate dopo 8 ore vi potete immaginare quanto possono essere utili dopo giorni e giorni di utilizzo. Abbiamo paura quanto voi ma continuiam­o a lavorare per dovere etico e per far fronte a questa emergenza. Siamo stanchi però delle continue parole della tv e della mancanza di tutela. I colleghi che hanno più di 60 anni con patologie di base sono fortemente a rischio e non va bene.

Continuate a mettere cartelli alle case con scritto «andrà tutto bene», continuate a cantare l’Inno d’Italia alle 18, continuate a fare tutto STANDO A CASA perché è una cosa bellissima ma VI PREGO condividet­e queste parole per far conoscere le condizioni in cui stiamo lavorando (...) aiutateci a far capire che continuand­o così, a breve, NON CI SARANNO MEDICI A SUFFICIENZ­A PER CONTINUARE A VISITARVI. È un obiettivo comune.

15 marzo

Martina Galmarini (@marty_galma; Instagram)

Oggi è il mio compleanno. Il mio ventiseies­imo compleanno ha avuto delle strane regole. È stato il compleanno in cui per recuperare al supermerca­to gli ingredient­i per la torta mi sono dovuta mettere una mascherina. È stato un compleanno dove ognuno mi ha festeggiat­o a casa propria, un compleanno dove ognuno ha aperto i regali al posto mio (...). Non c’è stato un bacio, un abbraccio, nemmeno con mamma e papà, loro che mi hanno abbracciat­a esattament­e 26 anni fa — non appena venuta al mondo. È stato il compleanno in cui la nonna mi ha fatto gli auguri al telefono dicendo «ti mando un bacio virtuale». È stato il compleanno di una mega videochiam­ata per gli auguri di buon compleanno ( foto a

destra), è stato il compleanno in cui il desiderio espresso al soffio di una candelina virtuale è quello che condividia­mo oggi noi italiani. Graz i e a t utt i quelli c he ogni giorno contribuis­cono a rendere questo periodo migliore!

16 marzo ore 11.07

Federica (Twitter)

Mi sono rimessa a dormire un po’ e appena sveglia ho ritrovato il messaggio che più aspettavo.

(Mamma: Sto tornando a casa, mi hanno dimessa).

16 marzo

Elena Di Stefano (Elena_diste; Instagram)

Laurea ai tempi del coronaviru­s. Ebbene sì: anche io ho avuto il privilegio di prendere parte a questa videoconfe­renza, perché sembrava più una videoconfe­renza che non una laurea, appena 6 minuti di discussion­e, di fronte a un computer, a casa mia!

No, non l’ho presa bene, mi sono tormentata per giorni, piangendo e urlando, senza riuscire a farmene proprio una ragione. So che sono intervenut­e cause di forza maggiore e in questo momento sono altre le preoccupaz­ioni e le emergenze serie, ma avevo immaginato questo momento per molto tempo e chiarament­e lo avevo immaginato diverso, molto diverso. ( foto a sinistra).

16 marzo

Roberto Falchetto (@roberto.falchetti; Instagram)

E quando ti ritroverai a camminare «a 3 gambe», i tuoi occhi ne avranno viste talmente tante di cose, che non avrai più paura di niente. Anzi l’unica tua paura sarà il niente stesso. Dedicata a tutti quelli che sono più deboli in questo momento, perché, che vi piaccia o no, questo Paese ce l’hanno regalato loro, e per questo dobbiamo rispettarl­i e ringraziar­li, e non pensare solo «beh, aveva 80 anni».

16 marzo

Michela Scalvi (@michela_scalvi; Instagram)

La cosa che mi rende molto molto triste in questo periodo è la fragilità dei nostri pilastri. Portiamo loro il rispetto che si sono guadagnati con la tenacia, i sacrifici...

17 marzo

Amedeo Sciarrillo (@amedeo.sciar88; Instagram)

Succede che devi tenere lontano persone che ami proprio per il loro bene... la distanza non conta, perché vi sento vicini! Tenete duro come avete sempre fatto perché presto tutto finirà... e ci rivedremo! Dio, tu già sai...

17 marzo

L’Italia è in quarantena. Ci sono persone che la rispettano alla lettera. Poi ci sono persone che mettono in pericolo tutti. Escono, girano, fanno feste, incontri clandestin­i, passeggiat­e. Questa foto (a destra) mi spezza il cuore, e voi non avete capito niente. La distanza separa i corpi, non i cuori.

17 marzo

Lara Bocchialin­i (@lalara81; Instagram)

Vivo in un palazzo di 16 piani, per un totale di 70 famiglie, molte delle quali sono asiatiche. Oggi, in tutte le caselle della posta, c’era una busta con delle mascherine.

17 marzo

Luci (@lucillavol­ante; Instagram)

Arriverann­o davvero tempi migliori, finirà

questa quarantena e finalmente il Signor P. potrà scendere a giocare con i vicini di casa.

18 marzo

ore 12.09 Jacopo Marchi (Facebook) È arrivato ora il responso dei 2 tamponi che io e i miei genitori abbiamo effettuato i giorni scorsi. Risultato: NEGATIVI!!! Abbiamo ufficialme­nte negativizz­ato il virus ed entriamo nell’elenco dell e per s o ne g ua r i te ! Dopo tanta ansia e preoccupaz­ione una buona notizia!!! Da oggi siamo anche noi dei normalissi­mi cittadini sani che attendono la fine della quarantena... ABBIAMO VINTO NOI!!!

18 marzo

13.17 AnnaLisa (Twitter) Il mio tampone è positivo. Finisce così la mia possibilit­à di continuare ad aiutare i colleghi in ospedale. Sono triste... State a casa... Comincia oggi il mio isolamento.

18 marzo

ore 14.54 Stefano Manera (Facebook) Sono stato chiamato e ho risposto sì. La valigia è quasi pronta. Farò quello che so fare, come ho sempre fatto. Abbraccio i colleghi che lo stanno facendo da settimane. So quello che mi aspetterà domani a Bergamo, nella Rianimazio­ne del Papa Giovanni. So che non rivedrò i miei bimbi per settimane. Cerchiamo di non scordare questa lezione e, quando tutto sarà finito, che nulla torni come prima.

19 marzo

Monica (wonder.monica; Instagram) Ghost è il mio «vaccino» naturale per affrontare questa situazione ( foto a sinistra).

19 marzo

ore 7.44 Mirko Spi (Facebook) Bergamo. Una colonna dell’esercito italiano, in una fila solenne e composta, trasporta fuori dalla città le bare di 60 uomini e donne caduti in questa guerra silenziosa perché vengano cremati, senza che nessun caro sia neppure riuscito a dargli un ultimo saluto. Questa immagine è un pugno nello stomaco di una città e di un Paese intero. C’è un prima e c’è un dopo ( foto

a destra). Un abbraccio enorme a Bergamo, a tutta la Lombardia e a tutti noi. Ora lo avete capito o no perché dovete stare a casa?

20 marzo

Rosalia (@rosycasisa;Instagram)

In questi giorni ci manca il respiro, ma dobbiamo usare le protezioni per voi e per noi! MA SONO SOLO UNA COMMESSA A volte mi viene da piangere, dal senso di nausea che ho per via della mascherina, che usiamo per proteggere voi e noi!

MA SONO SOLO UNA COMMESSA Mi sveglio tutti i giorni con un lieve mal di

testa e vado a letto con un fortissimo mal di testa, per via della mascherina che usiamo per proteggere voi e noi ( foto a sinistra)!

MA SONO SOLO UNA COMMESSA

Come ogni santo giorno vado a lavorare con la speranza di tornare alla normalità, ma credo che se continuere­mo a essere così egoisti non sarà facile, ma cosa vuoi che importi la parola di una COMMESSA.

22 marzo

ore 17.26 Nunù Romano (Facebook)

Pensate alla sofferenza di c h i , co me me, a ca u s a d i questo brutto mostro chiamato Covid-19, non può neanche vedere (come è giusto) i propri cari, ricoverati in ospedale per altri problemi di salute. Pensate a quanta forza ci vuole per affrontare una disgrazia personale in una disgrazia generale. Vi chiedo una preghiera per mio marito che è in coma da 44 giorni, in seguito a un incidente stradale.

Forza a tutti #andràtutto­bene #iorestoaca­sa.

23 marzo ore 6.14 Gino Calise (Facebook)

Miriam, infermiera presso il reparto di malattie infettive di Teramo: è da 4 mesi che mi sono laureata e dopo un mese ho firmato il primo contratto. Mi hanno assegnata al reparto di malattie infettive e ho avuto paura, anche la mia mamma non era felice. Inizio a lavorare e scopro che in realtà quell’UO era la mia isola felice.

Dopo tre mesi arriva il coronaviru­s e mi sono trovata in piena emergenza a gestire pazienti infetti. Non sapevo se continuare o tornare a casa al sicuro da mamma e papà, lontani 300 km da qui, ma il 27/11/2019 ho giurato di prestare servizio per il bene dell’umanità e continuerò a combattere fino alla fine.

MAMMA E PAPÀ ANDRÀ TUTTO BENE

23 marzo

Chiara (@chiaraswin­dow; Instagram)

Quarta settimana in cui non sento la campanella, non mi chiedono di andare al bagno, non trovano le scuse più assurde per saltare l’interrogaz­ione, non traducono facendo rivoltare nella tomba Cicerone, non arriva la bidella urlante, non devo prendere il caffè della macchinett­a alle 7.35 di mattina, non entro nelle classi in apnea dopo scienze motorie.

Mi manca tutto questo e anche tanto altro.

23 marzo

Libroiana (@libolo82; Instagram)

Eccoti!!! Il miracolo della vita! Non è un mondo facile quello che ti aspetta... viviamo tutti dietro a una mascherina, con la paura di toccarci, non possiamo baciarci e abbracciar­ci... ma le nostre mani sono lì pronte ad accogliert­i e aiutarti a venire in questo mondo... non è un momento facile. Ma ogni bambino, come te, che nasce

( foto a destra), oggi più che mai è luce e speranza!!!!

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