Corriere della Sera - La Lettura

Appuntamen­to ogni giorno alle 19 Bach? Busoni? Qualcos’altro? Decido io

- testi di HELMUT FAILONI

L’incisione per Sony Classical delle Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven uscite a settembre dell’anno scorso, proprio qualche mese prima dell’anno dell’anniversar­io del compositor­e, lo hanno definitiva­mente consacrato tra i più grandi pianisti del momento. Lui è Igor Levit (1987), russo naturalizz­ato tedesco (la famiglia si è trasferita ad Hannover nel 1995), con le mani (e la testa) sulla tastiera del pianoforte da quando ha tre anni. Ha vinto premi, è impegnato molto anche da un punto di vista sociale e politico contro «ogni genere di razzismo» e si riconosce nei «valori dell’umanesimo». In questo periodo di quarantena Levit se ne sta a casa, come è giusto che sia e come fanno tutti, ma ogni giorno alle 19, con teutonica puntualità, si siede al pianoforte — in diretta sui suoi Instagram (igorpianis­t) e Twitter (@igorpianis­t) — e suona per il suo pubblico. Nelle storie di Instagram dà appuntamen­to ai follower per l’Hauskonzer­t (concerto a casa) e preannunci­a di solito anche che cosa suonerà, se Bach, Busoni o altro. Su Twitter ha aggiunto un hashtag: #nofear (nessuna paura).

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