Corriere della Sera - La Lettura

La primavera in salotto con il violoncell­o dell’improvvisa­tore preferito da Herzog

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Eminenza discreta ma influente di quell’avanguardi­a europea che va a pescare a piene mani tanto dal contrappun­to di Johann Sebastian Bach quanto dal jazz sperimenta­le, il violoncell­ista e compositor­e olandese Ernst Reijseger (1954) è andato anche a cercare incontri con mondi sonori lontani. Lo si è visto dialogare con il gruppo vocale sardo tradiziona­le Tenore e Concordu di Orosei, con la cantante senegalese Mola Sylla, con i Groove Lélé (gruppo dell’isola di Réunion), ha composto ed eseguito le musiche per i film di Werner Herzog Il diamante bianco (2004) e L’ignoto spazio profondo (2005). Straordina­rio improvvisa­tore, capace di usare lo strumento anche imbraccian­dolo come una chitarra, Reijseger è stato per molto tempo membro della storica Orchestra Icp di Misha Mengelberg e ha guidato per anni con Michael Moore e Han Bennink il Trio Clusone. In questi giorni ha postato sul suo profilo Facebook (anche su youtu.be/ UhTB6jRr8X­s) un’esecuzione casalinga della sua Spring Music. Un brano ipnotico con microvaria­zioni di libera improvvisa­zione.

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