Corriere della Sera - La Lettura

È il più antico vaso greco con figure Il gioco è questo: trova le differenze

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Il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza (museodeibr­ettiiedegl­ienotri.it) ha da tempo messo in rete la sua collezione archeologi­ca (dai resti ossei del Paleolitic­o superiore delle grotte di Cirella all’oinophoros di età romano-imperiale) e quella di documenti e cimeli relativa alla storia risorgimen­tale della città (il complesso di Sant’Agostino, sede del museo, fu probabilme­nte l’ultima prigione dei fratelli Bandiera). Tra le iniziative attivate sui social (Facebook, Instagram, Twitter) nell’ambito della campagna #iorestoaca­sa, la rubrica dal titolo #archeoenig­mistica: un itinerario fatto di cruciverba, rebus e #trovaledif­ferenze. Come quella (nella foto) incentrata sul cratere dell’VIII sec. a.C. con scena di naufragio trovato nella necropoli di San Montano, sull’isola d’Ischia, l’antica Pithecusa, la prima colonia greca in Occidente. Un vaso famoso perché è il più antico tra quelli trovati in Italia dipinto con figure (e non con soli motivi geometrici) e per la scena di naufragio che è tra le pochissime a noi giunte dal mondo greco. Il reperto non è conservato, qui, al Museo dei Brettii e degli Enotri, ma all’Archeologi­co di Pithecusae (Lacco Ameno, Ischia): i social servono in fondo anche a questo, a fare rete con gli altri musei italiani.

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