Corriere della Sera - La Lettura
La cura, la famiglia, il disagio: romanzi e memoir
Mauro Covacich è l’ispiratore di questo «Diario a staffetta», racconto autobiografico di otto scrittori nei giorni dell’emergenza coronavirus, iniziato la settimana scorsa con Sandro Veronesi e che proseguirà nelle settimane prossime con gli interventi di Silvia Avallone, Francesco Piccolo, Fabio Genovesi, Emanuele Trevi, Teresa Ciabatti, Maurizio de Giovanni. La narrazione arriverà fino al 17 maggio nella speranza che possa accompagnare la rinascita. Covacich (Trieste, 1965) è laureato in Filosofia con una tesi su Gilles Deleuze, e dopo gli studi ha svolto il servizio civile occupandosi di disagio mentale: l’esperienza è confluita nel libro d’esordio, Storia di pazzi e
di normali (Theoria, 1993, poi Laterza). L’interesse per il tema della cura si ritrova in molti libri del cosiddetto «ciclo delle stelle», che l’autore inizia a pubblicare dal 2003, mentre in tempi più recenti Covacich ha sperimentato una scrittura che unisce la narrazione di fiction all’autobiografia. Il
«ciclo delle stelle», uscito per Einaudi, è stato recentemente riproposto da La nave di Teseo e comprende A perdifiato (2003), Fiona (2005), Prima di sparire (2008), A nome tuo
(2011). Con la raccolta di racconti La sposa
(Bompiani, 2014) è stato finalista al Premio Strega. A metà tra romanzo e memoir sono i libri La città interiore (sempre per La nave di Teseo, 2019), finalista al Premio Campiello, e
Di chi è questo cuore (La nave di Teseo, 2019), romanzo con cui è entrato nella dozzina del Premio Strega 2019. Da anni collaboratore del «Corriere della Sera» e de «la Lettura», nell’estate 2018 ha partecipato al Romanzo italiano a staffetta, che ha coinvolto quasi tutti gli autori del «Diario».