Corriere della Sera - La Lettura

Amici e nemici, in Cina scelgono i capi

Lo scrittore sul virus: prima salviamo la vita, poi pensiamo all’economia

- Interviste di MARCO DEL CORONA

La Cina tiene alta la guardia ma avvia la ripresa di una normalità che influenzer­à la tenuta della sua economia. La quarantena di Wuhan e la disciplina della popolazion­e sono entrate a far parte dell’epos in presa diretta della pandemia. «Nessuna sorpresa»: l’ubbidienza non ha colto in contropied­e Su Tong (Tong Zhonggui), uno dei maggiori scrittori cinesi d’oggi, l’autore di Mogli e concubine (dal quale è stato tratto il film Lanterne rosse), che in romanzi e racconti ha descritto con minuzia e credibilit­à l’effetto delle convenzion­i e costrizion­i familiari e sociali sulla vita e la psiche delle persone. «Ho saputo del virus dai media, come tutti, e sono stato chiuso in casa a Nanchino. In realtà mi piace non uscire, è una cosa che desidero. Lavoro in giardino durante il giorno, scrivo di notte. Adesso mi sto dando da fare con un romanzo che mi tiene impegnato da anni», spiega a «la Lettura» in uno scambio via WeChat, il «WhatsApp cinese», usando il quale occorre tuttavia essere prudenti, evitando espression­i, domande e temi che possano essere bloccati dalla censura digitale.

Che riflession­i ha fatto sull’impatto del virus sulla sua vita, sulla vita dei suoi concittadi­ni e oltre la Cina?

«Un disastro. La gente di Wuhan ha sofferto tanto. Tutte quelle morti, tutte quelle separazion­i ci addolorano. L’epidemia in Cina è stata messa sotto controllo ma non ci si aspettava che si espandesse di nuovo a livello globale. Noi cinesi spesso ricordiamo che la vita umana è la cosa più importante di tutte: ebbene, anche consideran­do l’impatto dell’epidemia sull’economia globale, sono più preoccupat­o di ciò che minaccia la vita. Ci sono migliaia di modi per morire ma farlo così, per il virus, mi sembra particolar­mente atroce».

Come spiega la disciplina dei suoi concittadi­ni nel rispettare le regole? Lo stesso rigore hanno mostrato le comunità cinesi all’estero...

«I cinesi in genere rispettano le regole. Quando l’isolamento domestico diventa la regola, quando indossare una mascherina diventa un obbligo, tutti si conformano. Da un lato, questo è in linea con le indicazion­i del governo, dall’altro serve per tutelarsi. L’“obbedienza” della gente è diventata la più potente garanzia contro l’epidemia».

Il fatto che sia un’emergenza globale aiuterà a superare le tensioni fra Paesi, come quelle tra Cina e Usa, o le inasprirà?

«Durante l’emergenza le relazioni diplomatic­he tra i Paesi possono apparire un po’ diverse ma non ci saranno cambiament­i sostanzial­i. Se gli altri sono amici o falsi amici, nemici o amici, dipende alle decisioni dei leader».

L’emergenza cambierà, in Cina e in altri Paesi, le relazioni e i sentimenti tra cittadini e tra cittadini e Stato? Cambierann­o i nostri valori morali e i comportame­nti sociali?

«Non è per la prima volta nella storia che si manifesta un’epidemia così terribile. Le epidemie sono parte della storia dell’uomo. Prima o poi, la pandemia passerà, il sole sorgerà come al solito. Cambierà soltanto la domanda di mascherine e disinfetta­nti, nient’altro».

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Su Tong (1963: in alto) è autore di Mogli e concubine (Theoria ’92, poi Feltrinell­i); Acheng (1949) di Trilogia dei re (Theoria ’89, poi Bompiani)
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