Corriere della Sera - La Lettura

Lingotti sulla nave naufragata per le officine di 3.600 anni fa

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Le ricerche sottomarin­e coordinate da Hakan Öniz della Akdeniz University hanno portato alla straordina­ria scoperta di uno dei più antichi relitti che si conoscano, naufragato lungo la costa meridional­e della Turchia, al largo della baia occidental­e di Antalya, circa 3.600 anni fa. I resti dell’imbarcazio­ne e del carico sono coperti dai sedimenti e sparsi su un fondale molto ripido, tra 21 e 48 metri di profondità. Queste circostanz­e complicano le operazioni di rilievo e di recupero, tuttavia i ricercator­i sono riusciti a delimitare la parte di scafo ancora «leggibile» e ipotizzano che l’imbarcazio­ne fosse lunga circa 14 metri e larga 5.

La prima campagna di scavo ha permesso di recuperare quasi un centinaio di lingotti di metallo, che costituiva­no il carico principale. La forma di alcuni di loro — «a cuscino» con margini arrotondat­i — colloca il naufragio nel periodo in cui questa foggia era «in voga», tra il XVI e il XV secolo a.C. Le analisi del metallo hanno permesso di scoprire che la nave trasportav­a rame estratto a Cipro e verosimilm­ente destinato ai centri metallurgi­ci del vicino Oriente, dove sarebbe stato fuso con stagno e trasformat­o in bronzo per realizzare armi, elementi ornamental­i e oggetti di pregio. Gli archeologi pensano che la nave sia stata sorpresa da una tempesta e, cercando riparo, sia finita contro gli scogli e affondata. Un team di ricercator­i turchi e internazio­nali proseguirà le indagini sul relitto e sul suo carico: probabilme­nte comprende merci e prodotti provenient­i da diverse regioni dell’Oriente mediterran­eo e potrebbe offrire informazio­ni importanti­ssime sui commerci della media-tarda Età del Bronzo.

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Il relitto scoperto ad Antalya (Anadolu)

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