Corriere della Sera - La Lettura
Chi abita a casa mia? Ma è Shirley Jackson!
In attesa che nelle (poche) librerie riaperte arrivino le novità editoriali che la maggior parte dei marchi ha rinviato a maggio, alcune snelle letture scarcabili online possono placare l’ansia di inedito dei lettori più accaniti. Ci sono editori che hanno offerto ebook ad hoc degli autori più amati, anche con finalità benefica: per Sellerio, ad esempio, Manzini ha scritto un racconto, L’amore ai tempi del Covid-19, a sostegno dell’ospedale Spallanzani di Roma; mentre Garzanti ha riunito 26 firme del gruppo Gems per la raccolta di racconti Andrà tutto bene, a favore del Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
C’è chi, come Codice, anticipa in ebook saggi che poi verranno pubblicati nella versione cartacea ( Di scienza e democrazia di Philippe Kourilsky e Il morbo dei dottori di Sherwin B. Nuland), mentre sono nate collane di testi brevi che approfondiscono le tematiche legate all’emergenza sanitaria. Così Nottetempo ha creato I semi, serie in cui ha pubblicato Dopo il Covid-19 di Leonardo Caffo e, da qualche giorno, il Piccolo manifesto in tempi di pandemia del collettivo italo-francese Malgrado Tutto (Miguel Benasayag, Bastien Cany, Angélique Del Rey, Teodoro Cohen, Roberta Padovano, Mary Nicotra): quattro spunti di riflessione e ipotesi pratiche per ripensare la complessità.
A casa Longanesi è nata Clouds con l’intento di offrire strumenti che possano dare un aiuto concreto a una quotidianità rivoluzionata in modo repentino. Dopo il primo titolo del fisico e divulgatore Valerio Rossi Albertini, Conosci il tuo nemico sul coronavirus, dalla pedagogista Annalisa Perino arriverà Bambini a casa e felici sulle attività Montessori per intrattenere i più piccoli e la sociolinguista Vera Gheno proporrà Parole contro la paura, un’esplorazione della terminologia che ha cambiato il nostro lessico nel momento dell’emergenza sanitaria.
Sul fronte della narrativa, La nave di Teseo e Adelphi hanno lanciato due nuove collane ebook. Negli Squali della Nave ci sono (o arriveranno) i brevi racconti di Richard Powers, Michael Cunningham, Petros Markaris, Valeria Parrella, Giorgio Scerbanenco, Boris Pahor, Patricia Highsmith, Tahar Ben Jelloun; mentre Microgrammi di Adelphi sta raccogliendo piccoli bocconi di letteratura, per lo più inedita, e ha già proposto grandi nomi del catalogo come Naipaul, Gadda, Borges, Carrère. Quello dei Microgrammi è anche un modo per fare assaggiare, in qualche caso, un volume che verrà. Come succede con Shirley Jackson e il suo Pomeriggio d’estate, gustosa anticipazione che lascia con il desiderio di continuare a leggere la raccolta di racconti che uscirà più avanti.
Fuori dagli Squali, Joyce Carol Oates il 22 aprile torna in ebook, sempre per la Nave di Teseo, con uno dei titoli più amati dai lettori, l’ambiguo e inquietante Una brava ragazza (in attesa, il 14 maggio, del nuovo romanzo Ho fatto la spia). È un’interessante coincidenza che Adelphi e La nave di Teseo propongano, quasi contemporaneamente, due signore della narrativa americana che, a dispetto della distanza degli anni, sembrano continuare a parlarsi. Non si possono considerare l’una la maestra dell’altra (per quanto Oates abbia curato le opere della prima per la Library of America) ma spesso si ha l’impressione di provare gli stessi «brividi silenziosi e cumulativi», per usare la definizione che Dorothy Parker attribuì al lavoro di Jackson.
Shirley Jackson, morta nel 1965 a 48 anni, ha trascorso gran parte della sua breve vita facendo la moglie e la madre di quattro figli, in una «casa di diciotto stanze senza una domestica», con «due alani, quattro gatti e — sempre che sia ancora vivo — un criceto». Poiché raramente usciva, le abitazioni sono al centro della sua immaginazione, a partire dalle opere più note, come Abbiamo sempre vissuto nel castello, in cui si sdoppia nelle due strane sorelle che vivono nella grande casa, o come L’incubo di Hill House, una delle storie di fantasmi più riuscite del Novecento. Pomeriggio d’estate raccoglie due short story, cioè Invito a cena e il racconto che dà il titolo al libro. La casa non è soltanto ambientazione ma anche motore del meccanismo narrativo in entrambe le storie, «abitate» da una presenza, animate da quel soffio di innaturale che è per la scrittrice un modo di parlare di pregiudizi, ossessioni, quotidianità.
Nel primo racconto una strega buona si intromette in un rapporto uomo-donna a ristabilire i giusti rapporti di forza. Dimity è «come mille altre ragazze qui in città». Fa un lavoro che le piace, vive sola, ha belle gambe e ricci naturali; pensa che un giorno sposerà un bravo ragazzo e avrà due figli. E, come mille altre ragazze, detesta che un uomo, «qualsiasi uomo», le parli «con quel tono di voce lievemente paternalistico che usano talvolta gli uomini cominciando la frase con: “Il problema, con le donne, è che...”». Pur non sapendo cucinare, decide di invitare a cena il collega d’ufficio bello, abbronzato, bravo cuoco e maschilista. Andrebbe tutto a rotoli se in casa non piombasse Mallie, una specie di Mary Poppins per ragazze in difficoltà che le permette di cucinare e servire, fredda, la sua vendetta. In Pomeriggio d’estate invece due amichette, vicine di casa, hanno tra i loro giochi preferiti quello di andare a trovare Tippie, una bambina che vedono (o credono di vedere) dalla strada, mentre appoggia i suoi giochi sul davanzale della finestra. Qui la «presenza», variazione malinconica dell’amico immaginario, è più perturbante che nel racconto precedente, dominato da un tono divertito, quasi monello.