Corriere della Sera - La Lettura
Nessuna celebrazione il virus batte l’ideologia
Covid-19 e l’oblio che sta avvolgendo la figura di Lenin spiegano perché in Russia i 150 anni dalla sua nascita passeranno inosservati. L’incontro del 22 aprile, pensato dal Partito comunista al mausoleo nella piazza Rossa, che doveva radunare migliaia di nostalgici da 70 Paesi, è stato annullato. Persino nella città natale di Lenin sul Volga, Uljanovsk, le celebrazioni saranno online. Da due anni l’istituto Levada non fa più sondaggi sulla popolarità di Lenin e l’ultimo certificava che «la gente comune sta semplicemente smettendo di parlarne». La Russia ha altre priorità: la pandemia, le sue impietose conseguenze economiche e la riforma della Costituzione con cui Vladimir Putin punta alla presidenza a vita. Di Lenin si parla solo quando, periodicamente, riprende il dibattito sulla sepoltura della salma: l’idea di trasferirla a San Pietroburgo accanto alla madre, come lui stesso desiderava, non è condivisa dai comunisti (13% dell’elettorato) e nemmeno dal Cremlino, preoccupato di non creare divisioni nella società.