Corriere della Sera - La Lettura
La biografia
Nato il 22 aprile 1870 in Russia a Simbirsk (oggi Uljanovsk), Vladimir Uljanov, detto Lenin, fu segnato dalla morte del fratello Aleksandr, impiccato per aver cercato di attentare alla vita dello zar Alessandro III. Oppositore del regime imperiale, fu arrestato nel 1895 e andò in esilio nel 1900. Dirigente del Partito socialdemocratico (Posdr), nel 1902 scrisse il saggio Che fare?, in cui sosteneva che la coscienza di classe va portata ai lavoratori dall’esterno, ad opera del partito rivoluzionario. Nel 1903 il Posdr si spaccò tra i seguaci di Lenin, i bolscevichi, e i suoi rivali, i menscevichi. Nel 1914 Lenin accusò di tradimento i socialisti che sostenevano i rispettivi governi nella Grande guerra. Dopo la caduta dello zar Nicola II, nel 1917, tornò in Russia e rovesciò il governo «borghese». Vinse la guerra civile con i militari di destra, colpendo anche le forze di sinistra ostili alla dittatura bolscevica. Morì nel 1924 dopo aver fondato un sistema monopartitico fondato sulla statizzazione integrale dell’economia
L’immagine
Kiluanji Kia Henda (Luanda, Angola, 1979), Under the silent eye of Lenin
(2017, installazione)